Presto introvabili i metalli rari

Fonte: Zeus News

9 dicembre 2010. L’adozione del modello consumistico occidentale da parte dei paesi in via di sviluppo quali la Cina, il Brasile e – per ora solo parzialmente – l’India, rischia di mettere in crisi il mercato mondiale delle materie rare sempre più impiegate nelle tecnologie d’avanguardia e ne compromettono il futuro.

Secondo l’ONU, gli stati dovranno assolutamente aumentare in modo drastico il riciclaggio dei cosiddetti “materiali strategici”, che attualmente si attesterebbe attorno ad un misero 1% generando tra l’altro un insostenibile inquinamento ambientale.

Gli esperti del Metal stocks in society and recycling rates nell’ambito del United Nations Environment Programme (UNEP) stimano che nel medio periodo mancheranno litio, gallio, piombo e neodimio .

Questo sempre che i consumi attuali non subiscano impennate, tanto che si comincia a pensare se non sia il caso di destinare tali metalli soltanto a usi specifici.

Alcuni elementi infatti sono indispensabili – per esempio – alla produzione di cellule fotovoltaiche o di batterie per le auto elettriche.

Senza l’adozione di un sostanziale circolo virtuoso di recupero e reimpiego dei materiali, sarebbe presto impossibile la produzione di pannelli solari o di vetture mosse dall’elettricità.

Il semplice aumento dei prezzi non sembra influenzare gli sprechi in modo sensibile, per cui si presentano indifferibili sia la presa di coscienza dei consumatori sia l’intervento efficace del legislatore.

Sembra vano sperare che l’evoluzione tecnologica riesca a individuare nuovi materiali che siano abbondantemente e facilmente reperibili sul territorio, eliminando il costante saccheggio delle risorse naturali dei paesi che le possiedono.

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