Parcheggio e ricarica automatica con Volkswagen V-Charge

Fonte: Volkswagen AG

 

Wolfsburg, Germania. Agosto 2015. Il progetto di ricerca Volkswagen V-Charge, mirato a facilitare la vita a quanti devono parcheggiare l’auto, combina una serie di operazioni automatizzate che lo rendono unico nel suo tipo. Dopo lo studio firmato BMW, ora arriva il progetto europeo con il coinvolgimento di sei partner ciascuno specializzato in un particolare settore della ricerca: l’Università di Parma è uno degli attori principali, per quanto riguarda il riconoscimento degli oggetti.

L’idea di V-Charge è quella di liberare gli automobilisti dalla preoccupazione di dover trovare un parcheggio libero, oltre all’eventuale esigenza di ricaricare le batterie dell’auto elettrica.

L’auto utilizzata per eseguire i test è stata una Volkswagen Golf elettrica, equipaggiata con un sei telecamere delle quali quattro dotate di grand’angolo e due in 3D e ben dodici sensori a ultrasuoni.

Tutte queste apparecchiatura sono i “sensi” ai quali ricorre l’elettronica per gestire le manovre.

V-Charge si fa carico di tutte le manovre di parcheggio.

Basta scendere dall’auto ed azionare, attraverso una app per smartphones, il comando per parcheggiare. A quel punto il sistema elabora un percorso per collocare l’auto in un posto libero, preferibilmente dotato di una stazione di ricarica induttiva. La mappatura del territorio, ancor meglio se tutto si svolge in un ambienti predefinito come ad esempio un parcheggio multilivello, fornisce le istruzioni su dove si trova un posto libero. L’auto lo raggiungerà in autonomia e, qualora abbia bisogno di ricaricare le batterie, potrà farlo grazie a un modulo induttivo posizionato sul fondo.

L’intelligenza del Volkswagen V-Charge sta nella capacità di riconoscere anche la priorità di altri veicoli elettrici nel momento in cui la ricarica sia completa.

Terminata l’operazione, l’auto si sposterà in un posto tradizionale, liberando quello induttivo. Infine, quando l’automobilista avrà nuovamente bisogno di riprendere il veicolo, potrà richiamarlo via smartphone e se lo ritroverà nella posizione iniziale, là dove l’aveva abbandonato.

Le potenzialità del dispositivo sono enormi, tanto più se collegate a un’infrastruttura intelligente o, comunque, ad aree dedicate per operazioni di parcheggio automatizzate. Resta, come sempre, lo scoglio legislativo da superare, a conferma che le barriere all’avanzata (e diffusione) di alcuni tipi di automazione sono nelle norme più che nelle tecnologie.

Di seguito potete vedere il video del progetto V-Charge by Volkswagen

httpv://www.youtube.com/watch?v=U_peL6lRb-s

 

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