Pininfarina a Ginevra con la concept car H2 Speed

Al Salone dell’Auto debutto mondiale per l’auto da pista a idrogeno sviluppata con il partner GreenGT

Sullo stand anche la Sigma Grand Prix del 1969, emblema dell’impegno di Pininfarina nella ricerca e nell’innovazione

Fonte: Pininfarina

 

Ginevra, Svizzera. 1° marzo 2016. Si chiama H2 Speed la nuova concept car che Pininfarina presenta oggi in anteprima mondiale al Salone dell’Automobile di Ginevra. Un gioiello di stile e tecnologia all’insegna della sportività, delle performance e del puro divertimento di guida nel pieno rispetto dell’ambiente.

H2 Speed è la visione innovativa di Pininfarina di un’auto da pista ad alte prestazioni basata su una rivoluzionaria tecnologia a idrogeno fuel cell sperimentata da GreenGT, società franco-svizzera che dal 2008 progetta, sviluppa e realizza sistemi di propulsione puliti e sostenibili.

H2 Speed si rivolge agli appassionati della velocità e dell’innovazione attratti, al tempo stesso, dall’esclusività tipica di un veicolo di design Pininfarina prodotto in serie limitata. A metà strada tra il prototipo da competizione e la supercar di produzione, H2 Speed è la prima auto da pista a idrogeno ad alte prestazioni al mondo. Merito della tecnologia ‘Full Hydrogen Power’, un potente gruppo motopropulsore “elettrico-idrogeno” fuel cell messo a punto dal partner GreenGT. Il risultato è una vettura a zero emissioni in grado di raggiungere i 300 km/h rilasciando nell’atmosfera solo vapore acqueo. Grazie ad una potenza massima di 503 cavalli, il motore consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi. Notevole anche la rapidità di rifornimento, sconosciuta alle elettriche tradizionali: il pieno di idrogeno può essere fatto in soli 3 minuti. Oltre quello atmosferico, H2 Speed azzera quasi del tutto l’inquinamento acustico: la sua espressione sonora, infatti, si avvicina molto al silenzio.

Con la novità H2 Speed, Pininfarina conferma la propria eccellenza nel design e nella ricerca applicata alla mobilità sostenibile, punte di diamante di un’Azienda fortemente impegnata anche nei servizi di ingegneria e nella realizzazione di Fuoriserie e serie limitate di modelli esclusivi.

“H2 Speed – spiega il Presidente Paolo Pininfarina – è l’emblema della Pininfarina nel solco della purezza, dell’eleganza e dell’innovazione. Lo spirito del progetto si collega alla grande tradizione dell’aerodinamica, più volte esplorata da Pininfarina nel corso dei decenni, ma anche alle nostre più recenti dream car. Questo concept è una sintesi di tecnologia, sostenibilità, armonia, flusso aerodinamico e, soprattutto, velocità. Ed è anche il modo migliore  per confermare il ruolo di Pininfarina quale vessillo dei valori estetici del design italiano nel mondo e per rafforzare il suo marchio, vero carattere distintivo dell’Azienda”.

“Stile italiano e ingegneria al servizio dell’innovazione di prodotto e della manifattura di veicoli speciali, siano essi di grande serie o di nicchia. Questa è in sintesi la Pininfarina oggi – aggiunge l’AD Silvio Pietro Angori. – Con il concept H2 Speed la Pininfarina prosegue nella strategia di concepire e realizzare Fuoriserie, cioè veicoli prodotti in serie limitata per collezionisti ed appassionati di auto uniche. La Pininfarina H2 Speed interpreta la passione per la corsa e prestazioni automobilistiche non comuni nel totale rispetto dell’ambiente. Essa è un concentrato di stile italiano e tecnologia sostenibile per gentlemen drivers ed appassionati”.

H2 Speed rientra in uno dei filoni principali della ricerca Pininfarina, quello legato alle performance e all’innovazione aerodinamica e tecnologica per le competizioni, come dimostrano la  Lancia Aprila Aerodinamica del 1937, la Fiat Abarth Monoposto Pininfarina Record del 1960, la Dino 206 Competizione del 1967, la Lancia Beta Montecarlo Turbo Gruppo 5 del 1978. In questo ambito, tuttavia, l’esempio più eclatante è la Sigma Grand Prix del 1969, che è infatti esposta a Ginevra accanto alla novità H2 Speed. La Sigma reinterpretava e rinnovava il concetto di Formula 1 introducendo importanti contenuti di sicurezza tesi a ridurre drasticamente la componente di rischio intrinseca in questo sport. Risultato del lavoro di un team internazionale di esperti, il prototipo incorporava soluzioni all’epoca avveniristiche e diventate oggi di uso comune, come i serbatoi di sicurezza e il sistema antincendio di bordo.

H2 Speed. The Full Power of Hydrogen

Prestazioni straordinarie, sportività e puro divertimento di guida nel pieno rispetto dell’ambiente. Si chiama H2 Speed ed è la visione innovativa di Pininfarina di un’auto da pista ad alte performance basata su una rivoluzionaria tecnologia a idrogeno già sperimentata in pista in maniera consistente da GreenGT, società franco-svizzera che dal 2008 progetta, sviluppa e realizza sistemi di propulsione puliti e sostenibili.

H2 Speed si rivolge agli appassionati di velocità, performance e innovazione, al tempo stesso attratti dall’esclusività tipica di un veicolo di design Pininfarina prodotto in serie limitata. A metà strada tra il prototipo da competizione e la supercar di produzione, H2 Speed è la prima auto da pista a idrogeno ad alte prestazioni al mondo. Non a caso il suo nome sposa la formula dell’idrogeno gassoso, H2, alla parola inglese Speed, quasi come se fosse la forza e l’energia della natura a generare le alte prestazioni del veicolo.

Conquistata dalla tecnologia di GreenGT, Pininfarina ha espresso con la sua solita maestria uno stile che, pur ispirandosi alle auto da competizione, comunica una bellezza e un fascino unici nel genere della performance estrema. Una forma pura, scevra da qualunque leziosità stilistica e da linguaggi non funzionali.

Scolpita dall’aerodinamica, che ne accresce l’efficienza, H2 Speed coniuga le sensazionali prestazioni alla raffinatezza delle linee e delle forme, integrate in un design dal forte impatto emozionale che abbraccia saldamente il driver ed esprime al meglio i valori del DNA Pininfarina: purezza, eleganza, innovazione espressi attraverso la passione che da sempre pervade il mondo delle auto ad alte prestazioni.

Ricerca e innovazione: le radici di Pininfarina

Pininfarina, da 86 anni riferimento mondiale per lo stile, da sempre investe in programmi di ricerca e sviluppo per proporre concetti e soluzioni innovative alle nuove sfide che di volta in volta sorgono nell’industria automobilistica. Uno dei filoni principali è stato quello legato alle performance e all’innovazione aerodinamica e tecnologica per le competizioni, come dimostrano la Lancia Aprilia Aerodinamica del 1937, la Fiat Abarth Monoposto Pininfarina Record del 1960, la Dino 206 Competizione del 1967, la Lancia Beta Montecarlo Turbo Gruppo 5 del 1978. In questo ambito, tuttavia, l’esempio più eclatante è la Sigma Grand Prix del 1969, che reinterpretava e rinnovava il concetto di Formula 1 introducendo importanti contenuti di sicurezza tesi a ridurre drasticamente la componente di rischio intrinseca in questo sport.

Partendo da questi esempi, in uno scenario di grande attenzione verso gli aspetti più sensibili della sostenibilità e della riduzione delle emissioni, Pininfarina  si ripropone oggi di reinterpretare in chiave innovativa e totalmente ecologica la sportività e la performance automobilistica.

Per questo nuovo esercizio di stile e ricerca si è avvalsa della tecnologia Fuel Cell a idrogeno sviluppata dal partner GreenGT.

Il potere di un motore verde

La tecnologia presentata da GreenGT non è un progetto ipotetico, ma il risultato concreto di un programma di sviluppo e test che dura da due anni e che trova la sua massima espressione attraverso il concept H2 Speed. GreenGT propone una tecnologia ‘Full Hydrogen Power’, un potente gruppo motopropulsore “elettrico-idrogeno” fuel cell. Il risultato è una vettura a zero emissioni in grado di raggiungere i 300 km/h rilasciando nell’atmosfera solo vapore acqueo. Grazie ad una potenza massima di 503 cavalli, il motore consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi. Notevole anche la rapidità di rifornimento, sconosciuta alle elettriche tradizionali: il pieno di idrogeno può essere fatto in soli 3 minuti.

Oltre ad azzerare quello atmosferico, H2 Speed annulla quasi del tutto l’inquinamento acustico: il veicolo presenta un suono speciale a causa del suo compressore, ben diverso da quello delle auto elettriche convenzionali. La sua espressione acustica, dunque, si avvicina all’emozione del silenzio, a sonorità e sibili che evocano un immaginario fantascientifico.

Temi stilistici exterior

Forma e funzione si fondono, nel concept H2 Speed, dando vita ad un design degli esterni che evidenzia in ogni dettaglio la sportività e le performance. Linee e volumi tratteggiano una scultura tanto potente quanto affascinante. Pur partendo dai tradizionali spunti stilistici delle vetture sportive (proporzioni basse e aggressive, design dinamico e una sinergia emozionale tra la vettura ed il conducente), H2 Speed presenta al designer una doppia sfida: disegnare una vettura su un telaio in carbonio e su un’impostazione meccanica dalle proporzioni estreme (lunghezza  4700, altezza 1087, larghezza 2000, passo 2900) e, al tempo stesso, vestire il sistema GreenGT Full Power Hydrogen, una tecnologia innovativa che offre, in termini di architettura del veicolo, quell’originalità  da cui scaturisce un prodotto unico ed esclusivo.

H2 Speed è una vettura nata per le alte prestazioni. Nel suo layout, all’insegna dell’essenzialità e della razionalità, tutti gli elementi sono studiati per distribuire correttamente i pesi e riuscire così a scaricare a terra la potenza e l’enorme coppia del sistema Full Power Hydrogen.

La forma sinuosa e tridimensionale nasce con naturalezza da un inconsueto processo di stile in cui il vincolo più importante – i due grandi serbatoi laterali dell’idrogeno – diventa un’opportunità. Per non appesantire la fiancata della vettura, le bombole idrogeno sono carenate anziché essere inglobate nel volume della carrozzeria, ma restano visibili attraverso una finestra nella parte posteriore della carenatura, laddove è facilmente raggiungibile il bocchettone per il refill di carburante.

La tridimensionalità, data dalla forte sciancratura della fiancata, è fortemente visibile nelle linee in pianta della vettura. La composizione geometrica del disegno dall’alto è particolarmente affascinante: la vettura sembra costituita da due corpi triangolari che si intersecano dando vita ai parafanghi anteriori e posteriori. E proprio i parafanghi definiscono, quasi giocando su un disegno simmetrico, le caratteristiche della vista in pianta, della vista laterale e delle viste prospettiche. Le creste dei parafanghi non seguono in maniera tradizionale il volume del passaruote ma entrano ed escono con forti curve dal corpo vettura, conferendo sensualità e originalità al trattamento delle superfici.

La modellazione della fiancata consente di ricavare un ampio passaggio d’aria dal frontale al fianco. Ne consegue un efficace flusso aerodinamico e, al tempo stesso, la creazione di volumi scavati, estremamente tridimensionali, che lasciano in vista parte del telaio in carbonio ed elementi meccanici quali i braccetti delle sospensioni. All’imbocco di questi canali, i due grandi radiatori frontali, posti in posizione laterale, provvedono al raffreddamento di tutto il blocco fuel cell.

Sempre sul frontale, tra i due radiatori, una canalizzazione centrale permette il passaggio di un flusso d’aria fresca che, guidata ai lati della cellula abitativa,  arriva a raffreddare il vano motore. Il muso è caratterizzato da due elementi alari a forma di L rovesciata che convogliano i flussi aerodinamici e fungono da supporto al sistema di illuminazione: le strisce di led, in apparenza sospese, conferiscono al frontale un’espressione accattivante, originale e dinamica, nel pieno rispetto del principio forma-funzione tipico del design Pininfarina.

La superficie vetrata è una goccia trasparente, rastremata e aerodinamica, caratterizzata da una banda in color vettura che si estende sul parabrezza. Le sue due nervature integrano i volumi dei roll bar e ospitano una presa d’aria che alimenta gli intercooler dei compressori.

Il cofano motore presenta una deriva verticale con la funzione di dirigere i flussi verso la parte posteriore; a questo elemento è ancorato un grande alettone che ha il compito di creare portanza e schiacciare a terra tutta la potenza generata dal motore elettrico. Sempre sul cofano motore, nascono dal disegno stesso due prese aria per i radiatori preposti al raffreddamento del motore elettrico.

Il volume del posteriore, a coda tronca per un netto distacco dei flussi, è caratterizzato dalla forma inclinata dei parafanghi; questi ultimi, giocando con la sciancratura nella vista in pianta, conferiscono al volume della coda dei modellati originali ed inconsueti derivanti dalle esigenze tecniche e aerodinamiche.

Al centro dello specchio di poppa è presente una sottile fanaleria a sviluppo orizzontale, elegante ed essenziale, che integra le funzioni luminose tipiche delle vetture da competizione.

La scelta del colore di carrozzeria trae spunto dalla Sigma Grand Prix e ne reinterpreta in chiave moderna le tonalità con una vernice monocroma in bianco perlato. Come nella Sigma, l’aggiunta di tocchi fluorescenti in vermiglione e giallo acido mette in evidenza le zone funzionali: la punta aerodinamica del frontale, lo scoop aerodinamico ed il filo della deriva centrale, le derive dell’alettone, le finestrelle che lasciano intravedere i serbatoi laterali a idrogeno, così come i dettagli tecnici sui mozzi dei cerchioni e le pinze freni. Sempre ispirandosi alla Sigma e alle auto da competizione, sono evidenziati in maniera puramente funzionalista i comandi di sicurezza e luci/trasmettitori e il bocchettone di riempimento dell’idrogeno. Le grandi superfici funzionali e tecniche (le ali frontali, le scocche dei serbatoi, l’alettone, l’estrattore e tutte le appendici aerodinamiche dell’auto) sono invece in colore antracite.

Anche il logo H2 Speed e le grafiche sono un riferimento moderno in omaggio allo stile della Sigma Grand Prix e, come in quell’auto iconica del ’69, la presenza sulle fiancate della bandiera svizzera, qui associata a quella italiana, celebra simbolicamente il connubio rinnovato tra una società elvetica, GreenGT, e Pininfarina.

Scheda tecnica

Full Power Hydrogen Powertrain

– 2 motori elettrici

– 1 fuel cell leggera a idrogeno

– sistema di recupero dell’energia in frenata

Telaio

– Telaio in carbonio

– Sospensione anteriore e posteriore a quadrilatero e push rod

– Freni in carbonio

Motore

– 2 motori sincroni elettrici con magnete permanente

– Potenza max: 370 kW @ 13000 rpm (503 CV)

Produzione di energia

– Fuel cell PEMFC 210 kW

– 2 pile

Trasmissione

– Trasmissione diretta alle ruote posteriori (rapporto 1:6.3)

– No frizione / No differenziale / Monomarcia

– Torque vectoring

Stoccaggio dell’idrogeno

– Capacità serbatoio: 6,1 kg

– Tecnologia di stoccaggio dell’idrogeno in fibra di carbonio da 700 bar

– Autonomia: analoga ad una sport car con motore termico

– Tempo di rifornimento: 3 minuti

Braking energy recovering

– Batteria 400 V nominale

– Capacità 20 Ah

Emissioni

– Aria e acqua allo scarico

– Zero emissioni

Peso

– 1420 kg

– Distribuzione dei pesi: 41% anteriore / 59% posteriore

Prestazioni

– Velocità massima: 300 chilometri all’ora

– 0 a 100 km/h: 3,4 secondi

– Da 0 a 400 metri: 11 secondi

Ruote OZ Racing

H2 Speed è equipaggiata con Ultraleggera HLT Central Lock, uno dei design più rappresentativi dell’azienda di Padova, che festeggia a Ginevra il proprio 45° anniversario. Le misure scelte sono 11×19” all’anteriore e 12×20” al posteriore. Le Ultraleggera rappresentano da sempre il connubio fra stile e performance, una ruota capace di migliorare l’handling e al contempo di far fare un upgrade tecnico-stilistico all’auto.

In English

Pininfarina at Geneva with the H2 Speed concept car

World debut at the Motor Show for the hydrogen-fuelled track car developed with GreenGT

The Sigma Grand Prix of 1969, symbol of Pininfarina’s commitment to research and innovation, shares the stand

Source: Pininfarina

Geneva, Switzerland. 1st March 2016. The new concept car that Pininfarina is world premiering today at the Geneva Motor Show is called the H2 Speed. A showpiece of style and technology in the name of sportiness, performance and pure, environmentally responsible driving fun.

The H2 Speed is Pininfarina’s innovative vision of a high performance track car based on revolutionary hydrogen fuel cell technology already subjected to severe track testing by GreenGT, a Franco-Swiss company which has been designing, developing and producing clean, sustainable propulsion systems since 2008.

The H2 Speed will appeal to passionate people who love speed, performance and innovation and, at the same time, are attracted by the exclusivity typical of a Pininfarina-designed vehicle produced in a limited series. Halfway between a racing prototype and a production supercar, the H2 Speed is the world’s first hydrogen, high performance car thanks to the ‘Full Hydrogen Power’ technology presented by GreenGT, a powerful electric-hydrogen fuel cell drive chain. The result is a zero emissions vehicle that can reach 300 km/h while releasing just water vapour into the atmosphere. With a maximum power of 503 horsepower, the engine accelerates from 0 to 100 km/h in 3.4 seconds. Also notable is the rapid refueling, unknown to traditional electric cars: a full tank of hydrogen takes just 3 minutes.

The H2 Speed almost completely eliminates noise pollution too, the sound emitted by the motor being close to total silence.

With the H2 Speed, Pininfarina confirms its commitment to excellence in design and research applied to sustainable mobility, the strong points of a company that is also intensively occupied in engineering services and in the development of special cars and limited series of exclusive models.

As Chairman Paolo Pininfarina explains: “The H2 Speed is the symbol of Pininfarina’s dedication to purity, elegance and innovation. The spirit of the project is directly linked to the great aerodynamic tradition often explored by Pininfarina over the decades as well as to our most recent dream cars. The present concept is a synthesis of technology, sustainability, harmony, aerodynamic flow and, above all, speed. And it is also the best way to confirm Pininfarina’s role as the standard-bearer of the aesthetic values of Italian design in the world and to strengthen its brand, the company’s true hallmark”.

“Italian style and engineering at the service of product innovation and the manufacture of high volume or niche special vehicles. This in a nutshell is what Pininfarina is today”. And MD Silvio Pietro Angori goes on: “The H2 Speed concept continues Pininfarina’s strategy of designing and developing special cars, namely vehicles produced in limited series for collectors and lovers of unique cars.  The Pininfarina H2 Speed interprets the company’s passion for racing and exceptional, environmentally responsible automotive performance. It is a concentration of Italian styling and sustainable technology for gentlemen drivers and aficionados”.

The H2 Speed is part of one of Pininfarina’s main areas of research, that of racing car performance, aerodynamics and technology, as exemplified by the Lancia Aprilia Aerodinamica of 1937, the Fiat Abarth Monoposto Pininfarina Record of 1960, the Dino 206 Competizione of 1967 and the Lancia Beta Montecarlo Turbo Gruppo 5 of 1978.  In this context, however, the most striking example is the Sigma Grand Prix of 1969 which is on show at Geneva alongside the H2 Speed. The Sigma reinterpreted and renewed the Formula 1 concept, introducing major safety content aimed at drastically reducing the risk inherent in motor sport. The work of an international team of experts, the prototype incorporated solutions such as safety tanks and the onboard fire-fighting system that were futuristic at the time but which are now routine.

H2 Speed. The Full Power of Hydrogen

Extraordinary performance, sportiness and pure, environmentally responsible driving fun. Its name is H2 Speed and it is Pininfarina’s innovative vision of a high performance track car based on revolutionary hydrogen fuel cell technology already subjected to severe track testing by GreenGT, a Franco-Swiss company which has been designing, developing and producing clean, sustainable propulsion systems since 2008.

H2 Speed will appeal to passionate people who love speed, performance and innovation and, at the same time, are attracted by the exclusivity typical of a Pininfarina-designed vehicle produced in a limited series. Halfway between a racing prototype and a production supercar, the H2 Speed is the world’s first hydrogen, high performance car.  It is not by coincidence that its name joins together H2, the formula for gaseous hydrogen, and the English word Speed, as if to say that it is the force and energy of Nature that generate the vehicle’s high performance, fostering the excitement that is typical of passion and sport.

Seduced by GreenGT technology, Pininfarina has applied its mastery to express a style that communicates uncompromising beauty and a unique allure, combined with extreme performance. A pure beautiful form, free of any stylistic affectation.

Sculpted by efficiency-boosting aerodynamics, the H2 Speed weds blistering performance to refined lines and shapes integrated in a form of strong emotional impact which embraces the driver and represents the best possible expression of Pininfarina DNA: purity, elegance, innovation expressed through the passion that has always pervaded the world of high performance cars.

Research and innovation: Pininfarina’s roots

Global styling benchmark for 86 years, Pininfarina has always invested in research and development programmes to propose concepts and innovative solutions to the new challenges that continue to arise in the car industry. One of the main areas was that related to performance and to aerodynamic and technological innovation for racing, as seen in the  Lancia Aprilia Aerodinamica of 1937, the Fiat Abarth Monoposto Pininfarina Record of 1960, the Dino 206 Competizione of 1967, the Lancia Beta Montecarlo Turbo Gruppo 5 of 1978. In this context, however, the most striking example was the Sigma Grand Prix of 1969, which reinterpreted and renewed the Formula 1 concept by introducing major safety content geared to drastically reducing the risk component inherent in car racing.

Starting from these examples, in a scenario of great attention to the most sensitive aspects of sustainability and emissions reduction, Pininfarina today proposes a new interpretation of its passion for motor car performance in an innovative and totally ecological key.

For this new styling and research exercise, it has used the hydrogen fuel cell technology developed by its partner GreenGT.

The power of a green engine

The technology presented by GreenGT is the substantial outcome of a two-year development and testing programme that has embodied the form of the H2 Speed concept. GreenGT proposes ‘Full Hydrogen Power’ technology, a powerful electric-hydrogen fuel cell drive chain. The result is a zero emissions vehicle able to reach 300 km/h by releasing just water vapor into the atmosphere. With a maximum power of 503 horsepower, the engine accelerates from 0 to 100 km/h in 3.4 seconds. Also notable is the rapid refueling, unknown to traditional electric cars: a full tank of hydrogen can be done in only 3 minutes.

H2 Speed eliminates both air and noise pollution. The compressor gives the vehicle’s engine a very special tone, completely different to that of conventional electric cars. So even the noise made by the car is close to the emotion of silence, sounds and hisses that evokes science fiction.

External styling themes

Form and function merge together in the H2 Speed concept to create an external design that highlights the vehicle’s sportiness and performance in every detail. Lines and volumes outline a sculpture that is as powerful as it is intriguing. Although it is based on the traditional styling cues of sports cars (low, aggressive proportions, strong design and an emotional synergy between car and driver), the H2 Speed presents the designer with a two-fold challenge: to design a car on a carbon frame and on the mechanical layout of a high performance car of extreme proportions (length 4700, height 1087, width 2000, wheelbase 2900) and at the same time clothe the GreenGT Full Power Hydrogen system, an innovative technology that offers, in terms of vehicle architecture, the necessary originality to generate a unique, outstanding product.

The H2 Speed was born for high performance. Under the banner of essentiality and rationality, all parts of the layout have been designed for the correct distribution of weights to be able to transfer the power and enormous torque of the Full Power Hydrogen system to the ground.

The sinuously three-dimensional shape springs naturally from an original styling process where the most important constraint – the two large hydrogen tanks at the side – becomes an opportunity. To avoid weighing down the side of the vehicle, the hydrogen cylinders are faired instead of being incorporated into the body volume but they remain visible through a window in the rear part of the fairing where the fuel cap is easy to access.

Arising from the marked sidecut, the three-dimensionality can be seen clearly in the plan lines of the vehicle. The geometric composition of the design from above is particularly intriguing: the car seems to consist of two triangular bodies that intersect to generate the front and rear mudguards. And it is the compenetration of this two volumes that defines the features of the plan, side and perspective views, playing seemingly on a symmetrical drawing. The crests of the mudguards do not follow wing volume in a traditional way but enter and exit the body, giving sensuality and originality to the handling of the surfaces.

Modelling the side panel makes it possible to hollow out a generous air passage from front to side. The result is an efficient aerodynamic flow and, at the same time, the creation of three-dimensional hollowed out volumes that leave part of the carbon frame visible as well as mechanical parts like the suspension arms. At the entrance to these channels, the two big front radiators located laterally, cool the entire fuel cell block.

At the front, between the two radiators, a center duct permits the flow of fresh air which, channelled along the sides of the cabin, cools the engine compartment. The muzzle presents two upside-down L-shaped wings which direct the aerodynamic flows and also act as supports for the lighting system: the apparently suspended led strips give the front an attractively original, dynamic expression.

The volume of the cabin is a transparent, tapered, aerodynamic drop shape characterised by a body-coloured band extending over the windshield. Its two ribs integrate roll bar volumes and house an air intake that feeds the compressor intercoolers.

A vertical fin on the bonnet channels flows to the rear; a big spoiler anchored to the fin creates negative lift and downforce to handle the power generated by the electric motor. Also on the bonnet, two air intakes for the radiators are designed to cool the electric motor.

The cut-off rear volume is cleanly detached from the flows and is characterized by sloping mudguard volumes; playing with the sidecut in plan view, the mudguards confer its original shape on the tail volume, directly deriving from technical and aerodynamic needs.

At the centre of the transom a fine, horizontal lighting strip, elegant and basic, integrates lighting functions typical of high performance cars.

The choice of body colour is inspired by the Sigma Grand Prix and gives it a modern interpretation with a plain pearlescent shade of white. As in the Sigma, the addition of fluorescent touches in vermilion and acid yellow highlight the functional areas: the aerodynamic tip of the front, the aerodynamic scoop, the edge of the centre fin, the spoiler fins, the windows that leave the side hydrogen tanks visible, as well as the technical details on the wheel hubs and the brake calipers. Again inspired by the Sigma and racing cars in general, the safety controls and lights/transmitters and the hydrogen filler cap are highlighted in a purely functionalist way. The great functional and technical surfaces (front wings, tank bodies, spoiler, extractor and all the car’s aerodynamic features) are in anthracite grey.

The H2 Speed logo and graphics are a modern tribute to the styling of the Sigma Grand Prix and as in that iconic car of ’69, the presence on the sides of the Swiss flag, associated here with that of Italy, represents a symbolic celebration of the renewed alliance between a Swiss company (GreenGT) and Pininfarina.

Technical Sheet

Full Power Hydrogen Powertrain

– 2 race electric motors

– 1 lightweight H2 fuel cell

– braking energy regeneration system

Chassis

– carbon chassis

– front and rear wishbone suspension and push rod

– carbon brakes

Engine

– 2 electric synchronous motors with permanent magnet

– Max power : 370 kW @ 13000 rpm (503 Horsepower)

Energy production

– PEMFC Fuel cell 210 kW

– 2 stacks

Transmission

– Direct transmission to rear wheels (ratio : 1:6.3)

– No clutch / No differential / No gear shifting

– Torque vectoring

Hydrogen storage

– tank capacity : 6.1 kg

– 700 bars storage technology

– autonomy : same as an internal combustion

– time for refuelling : 3 minutes

Braking energy recovering

– Battery 400 V nominal

– Capacity 20 Ah

Emissions

– Air and water at the exhaust

– No pollution

Weight

– 1420 kg with bodywork

– refueling weight modification : only 6.1 kg

– weight distribution: front 41% / rear 59%

Performances

– max speed 300 km/h

– 0 to 100 km/h : 3.4 seconds

– 0 to 400 m : 11 seconds

Wheels OZ Racing

H2 Speed is equipped with Ultraleggera HLT Central Lock, one of the most emblematic designs of Padua-based company, which is celebrating in Geneva its 45th anniversary. The sizes are 11×19” on the front and 12×20” on the rear. The Ultraleggera has always reflected the ideal marriage between style and performance, a wheel capable of improving handling while at the same time lending a technical-stylistic upgrade to the car’s appearance.

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