di Marcelo Padin
approfondimento tecnico a cura di Simone Rambaldi
Fonte: Electric Motor News
Città del Messico, Messico. 31 Marzo 2017. Le notizie che dall’Italia sbalzano al Media Centre della Formula E si tingono sempre di più rosso Ferrari.
Il quotidiano sportivo italiano “La Gazzetta dello Sport” ha pubblicato recentemente la notizia che nel futuro della Ferrare c’è l’ingresso nella Formula E.
Formula 1: Marchionne, “Abbiamo bisogno della Ferrari in Formula E”
Questo è il titolo pubblicato nella versione online del quotidiano milanese di colore rosa e nel testo si legge:
Il numero 1 di Fca ribadisce le volontà di ingresso: “L’elettrico via ibrido è parte fondamentale del nostro futuro, per beneficiarne non solo in termini di emissioni ma anche di prestazioni”
Nel futuro della Ferrari c’è l’ingresso nella Formula E. Lo ha ribadito Sergio Marchionne, numero 1 di FCA, parlando ad Auto, la rivista della FIA.
“Abbiamo bisogno di essere coinvolti nella Formula E, perché l’elettrico via ibrido sta per diventare parte del nostro futuro – ha detto Marchionne -. L’ibrido è fondamentale per la Ferrari. Non si può negare che i regolamenti ci mettono sotto pressione, ma abbiamo potuto raggiungere i nostri obiettivi in altri modi. La sfida è beneficiare dell’ibrido non solo in termini di emissioni, ma anche di prestazioni. Abbiamo già messo a punto una supercar ibrida e sui modelli futuri la Ferrari farà leva su questa tecnologia e sull’elettrico”.
Prima di ipotizzare un ingresso da costruttore, è possibile un ingresso al fianco di un team privato nei prossimi cinque anni.
Electric Motor News, unica organizzazione giornalistica italiana ad aver seguito in prima persona tutte le ventiquattro gare di Formula E (25 con quella di oggi nell’Autodromo Hermanos Rodriguez), ha visto nascere e crescere questa specialità, nella quale in pochi credevano a Pechino 2014.
Ora sono in tanti a crederci e Ferrari dovrà accodarsi.
Dal pistone al rotore
La tecnologia dietro ai motori elettrici è molto diversa rispetto a quella dei motori termici e quasi nulla del know how può essere trasferito. Un costruttore di ottimi motori a benzina se vuole costruire un motore elettrico deve partire dal primo giorno di scuola e per arrivare a costruire qualcosa di competitivo servono anni. Le temperature di lavoro sono diverse , i materiali sono diversi e soprattutto l’elettronica ed il software sono le parti che più di tutte fano la differenza.
Un motore elettrico mediocre accoppiato ad un buon controller è qualcosa di più funzionale che non un eccellente motore elettrico accoppiato ad un controller basilare.
Nella prossima stagione un team ha deciso di sviluppare internamente il proprio powertrain , liberando sul mercato la componentistica attualmente utilizzata ( motore avvolto YY con doppio controller) . Se un team storicamente avverso all’elettrico volesse entrare oggi troverebbe in questo fornitore (già facente parte del gruppo) , una naturale soluzione ma si tratta comunque di un powertrain che già oggi fatica a dire la sua in pista. Difficile che un Team “novizio” dell’ elettrico e dotato di una soluzione della stagione precedente sebbene affinata possa competere con i top Team come molti si aspettano. Purtroppo le competenze non si possono improvvisare ed anche inglobare realtà esistenti con un kwow kow pregresso non è semplice perché tutto il veicolo deve essere concepito in ottica “elettrica”.
Attualmente i Top Team lavorano già al fine tuning dell’ efficienza del powertrain basandosi sui tanti dati raccolti nel corso delle 24 gare già disputate, chi si avvicina alla FormulaE in ritardo rispetto al mercato deve colmare un gap tecnologico non indifferente , soprattutto considerando che da regolamento le soluzioni propulsive della FormulaE sono molto vicine alle soluzioni utilizzate nelle automobili elettriche regolamente in vendita sul mercato , un costruttore che vende abitualmente auto elettriche dispone di una dorgente di dati aggiuntiva con cui meglio sviluppare le soluzioni da utilizzare in gara.
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