Convertire l’energia cinetica in elettricità grazie al pavimento Pavegen

Pavegen Laurence Kemball-Cook
Laurence Kemball-Cook

Il designer industriale Laurence Kemball-Cook ha sviluppato il pavimento intelligente Pavegen, che converte l’energia cinetica in elettricità, con potenziali sviluppi anche nell’automotive.

In questo modo è possibile trasformare l’energia cinetica in elettricità, trasformando i nostri stessi passi in energia.

Laurence Kemball-Cook ha fondato Pavegen nel 2009 secondo il concetto della “gamification of life”: motivare le persone al cambiamento attraverso benefici e feedback immediati, rendendo tangibile il valore astratto per creare consapevolezza delle risorse e della responsabilità individuale. Il tutto in modo divertente.

L’eolico e il solare possono non funzionare nelle grandi città, dove c’è molta ombra e gli edifici bloccano il vento – spiega Kemball-Cook, che ha una laurea in design industriale. Una stazione della metro all’ora di punta è come un alveare, pieno di attività ed energia. E se si potesse sfruttare quest’energia e trasformarla?.

L’energia cinetica

PavegenÈ proprio questa l’idea che ha portato alla nascita di Pavegen, un pavimento intelligente che converte l’energia cinetica dei passi in elettricità e dati: la pressione esercitata sulla superficie mette in moto tre bobine, che attualmente generano circa cinque watt di elettricità per passo.

Il progetto è decollato nel 2016, quando il team di tecnici guidato da Kemball-Cook ha sviluppato una nuova versione delle ‘mattonelle’, un modello a tre lati con un volano posizionato in ogni angolo, in grado di generare fino a 200 volte più elettricità rispetto al prototipo iniziale.

Considerando le applicazioni pratiche nei centri commerciali, negli aeroporti e nelle zone pedonali, il modello triangolare significa anche meno spazio sprecato, perché le singole piastre si uniscono tra di loro senza vuoti, tramite un sistema a “clic” che è più economico e facile da manutenere ed è garantito 20 anni.

I primi progetti

PavegenLa prima strada smart di Londra è Bird Street, una traversa di Oxford Street calpestata continuamente da tantissime persone. Qui, nel 2017, i pedoni hanno generato elettricità per l’illuminazione, i suoni e la raccolta dei dati. Il Pavegen è stato installato anche a Washington D.C., nei pressi della Casa Bianca e, nel 2018, in un centro commerciale nella periferia di Londra.

Le prime installazioni pubbliche sono state eseguite nell’ambito di iniziative particolari o per scopi promozionali, come nel caso dello strato di Pavegen sistemato sotto un campo da calcio nelle favelas di Rio de Janeiro, dove i giocatori hanno potuto alimentare l’impianto di illuminazione, anche con il supporto dei pannelli solari sui tetti degli edifici circostanti.

L’espansione

Nel 2018 Kemball-Cook ha firmato un memorandum d’intesa con Siemens per espandere l’impronta globale dell’azienda. La collaborazione porterà Pavegen in aeroporti e ospedali.

Un giorno vorremmo poter vendere Pavegen allo stesso prezzo di un pavimento tradizionale – racconta Kemball-Cook. Pavegen è piaciuto subito a tutti perché poter vedere immediatamente i risultati delle proprie azioni è divertente: fai un passo e si accende una luce.

Ma non è tutto. Camminando su una superficie su cui è installata questa tecnologia si può decidere tramite app dove inviare l’energia generata, per esempio illuminando l’insegna del proprio bar preferito o donandola per una buona causa.

Nei prossimi mesi l’obiettivo è attivare un sistema che ‘premi’ le persone per i loro passi.

Il futuro

Il sistema Pavegen integra una serie di trasmettitori Bluetooth a bassa potenza, i beacon, che inviano dati sull’andamento dei movimenti, fornendo un’idea dei picchi di traffico pedonale e sulle abitudini dei consumatori. E il prossimo step di sviluppo potrebbe riguardare le automobili, che teoricamente, con lo stesso principio applicato ai pedoni, potrebbero generare molta più energia quando si fermano agli stop e ai semafori. Attualmente Pavegen è installato in oltre 200 siti sparsi in 30 Paesi del mondo.

Fonte: Audi AG

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