Dome candidata al futuro monotelaio della F.E

Lo scorso 19 Agosto, Motorsport.com ha pubblicato in italiano tutti i dettagli riguardo l’interessamento di Dome per la fornitura dei telai di Formula E.

Riportiamo completamente questa pubblicazione.

Fonte: Motorsport.com

Traduzione all’italiano di Gabriele Testi


19 Agosto 2016. La factory giapponese ha svelato forme e dettagli della monoposto avveniristica (laser, ruote supercarenate, display laterali, droni…) con cui punta a diventare il fornitore della serie elettrica nel 2018.

L’arcano è svelato e la vettura immaginata dalla joint-venture fra la storica factory giapponese Dome e lo studio di progettazione di Ken Okuyama per definire l’evoluzione aerodinamica, telaistica e tecnologica della Formula E, che prenderà vita nella quinta stagione coincidente con il torneo 2018-2019, è finalmente a nudo.

L’engineering diretta da Hiroshi Fushida, da sempre vicina alla Honda, e il quotato designer nipponico, molto noto in Italia nella sua qualità di “padre” della supercar Ferrari Enzo, hanno mostrato in esclusiva a Motorsport.com le linee esterne e le caratteristiche intrinseche dell’avveniristica auto elettrica made-in-Japan candidata nell’ambito della procedura d’appalto indetta dalla FIA.

La macchina, esibita in un rosso fiammante nei documenti ufficiali, ha una lunghezza di 4,78 metri, un’altezza di 990 mm e una larghezza di 1.760, mentre il passo è di tre metri esatti. Le ruote dovrebbero avere un raggio di sterzata di 23 gradi per agevolare le manovre sui circuiti cittadini tipici della categoria.

Così la Dome si è candidata per i telai 2018-2019 di F.E

Il sodalizio del Sol Levante ha voluto anticipare anche alcune delle peculiarità tremendamente innovative con le quali si propone di sbancare il capitolato d’appalto predisposto dai tecnici della Federazione Internazionale dell’Automobile e vincere la concorrenza di altri illustri rivali, dalla Spark Racing Technology al nuovo consorzio francese denominato TEOS Engineering.

Innanzitutto, la macchina è stata ribattezzata “X” per suggerire alcune delle particolarità, per così dire, “a croce” dell’autotelaio: la possibilità di un assemblaggio modulare, veloce e resistente di tutti i componenti, un passaruota anteriore in un unico elemento, con mezza ala anteriore e un ulteriore flap orizzontale più arretrato su ogni lato, per evitare che le gomme e le sospensioni possano agganciarsi con quelle di un’altra vettura, e, infine, prestazioni ulteriormente estremizzate, appunto “extreme” con la “X”, per proiettarsi al futuro e alle macchine della nuova generazione…

I radiatori dovrebbero trovare posto nelle ampie fiancate e la nuova batteria, della capacità di 54 kilowattora, albergare dietro l’abitacolo del pilota, com’è peraltro accaduto finora, con strutture deformabili per l’assorbimento degli urti installate sul musetto e al retrotreno in posizione centrale. In realtà, allo scopo di stupire e gettare il cuore oltre l’ostacolo, oltrepassando i limiti psicologici e della tradizione finora rispettati da tutti nel motorsport per quanto riguarda la comunicazione e la tecnologia elettrica, Ken Okuyama e la Dome hanno proposto soluzioni senza eguali nella storia.

Si va da un proiettore laser installato nella parte frontale della vettura che getta un fascio di luce dinanzi alla monoposto per veicolare un’informazione (ad esempio, la posizione occupata in gara) a un drone che segue dall’alto in pista il concorrente, mostrando marchi degli sponsor, ruolo in classifica e nella graduatoria di campionato e altre notizie; dagli indicatori LED del livello di potenza del FanBoost sui fari posteriori, sulla pinna centrale e dietro la testa del conduttore, con un display circolare ad angolo di 270 gradi, a un enorme rilevatore della carica della batteria posizionata ad alveare nella zona superiore delle fiancate.

La Dome, che ha recentemente venduto una quarantina dei propri chassis destinati alla serie giapponese di Formula 4 e ha costruito monoposto di Formula 3000 e Sport Prototipi di grande successo in Formula Nippon, sino al progetto della Dome F105 di Formula 1 datato 1996, è stata una delle prime aziende “racing” al mondo a introdurre elementi in plastica rinforzati dalla fibra di carbonio nelle componenti delle auto da corsa all’inizio degli Anni 80, risultando leader nella progettazione e costruzione di varie applicazioni non soltanto nel motorsport, ma anche high-tech.

La Dome, che oggi si presenta come un potenziale costruttore di tutte le vetture a ruote scoperte o coperte del Campionato FIA di Formula E, è da sempre attivamente impegnata nello sviluppo dell’aerodinamica e nel 1987 realizzò la propria galleria del vento in scala 1:4, sostituita da un wind tunnel al 50 per cento nel 2001, ovviamente oggi integrata in un ambito di ricerca dalla fluidodinamica computazionale o numerica e da altri strumenti sofisticatissimi di simulazione di cui beneficiano i clienti…

Leggi altre news di Ken Okuyama design in Electric Motor News cliccando qui.

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