Basato sullo zucchero, si produce più in fretta e con meno costi di qualsiasi altro biocarburante.
Fonte: Zeus News
25 marzo 2014. Mettere lo zucchero nel serbatoio di un’auto è uno di quei “dispetti” che nessuno si vorrebbe trovare a subire; se però lo zucchero viene trasformato in biocombustibile, allora la faccenda cambia.
Secondo una ricerca condotta da Audi e Global Bioenergies è infatti possibile utilizzare lo zucchero per ottenere un biocombustibile – una benzina sintetica – migliore di quello ricavato dalle altre fonti normalmente adoperate, usando inoltre un processo più veloce e più economico.
Per ottenere la benzina sintetica, lo zucchero viene fatto fermentare utilizzando dei batteri, degli Escherichia coli geneticamente modificati, che in questo modo producono isobutene.
Quest’ultimo dettaglio è importante: nella produzione degli altri biocarburanti il livello di etanolo prodotto dalla fermentazione, quando arriva al 12%, avvelena i batteri; la produzione si ferma.
In questo caso, invece, la produzione di gas fa sì che non si raggiunga mai una concentrazione tossica per i batteri, i quali possono continuare nel loro lavoro molto più a lungo. Adattando questo processo affinché possa utilizzare cibi (mais, zucchero di canna…) e biomasse ricchi di zucchero (come gli scarti della lavorazione del legno), si possono abbattere i costi.
Constatato il successo di questo metodo, al momento sono in costruzione due impianti per la produzione di bio-isobutene; il più grande dei due dovrebbe essere in grado di produrne 100.000 litri l’anno.
Uno dei lati più interessanti di questo biocarburante, infine, è che il suo utilizzo non richiede di apportare alcuna modifica alle auto che bruciano benzina.
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