Batterie che si caricano in secondi

Le microbatterie che si ricaricano in pochi secondi
Sviluppate nuove batterie che forniscono potenze elevate e riducono i tempi di ricarica di 1.000 volte.

Fonte: Zeus News

20 aprile 2013. «È un modo completamente nuovo di pensare alle batterie. Una batteria può fornire molta più potenza di qualunque cosa si sia mai realizzato prima»: a parlare così è William King, professore dell’Università dell’Illinois, il quale ha ideato un nuovo tipo di batterie al litio.

Allo stato attuale, occorre scegliere tra potenza ed energia: se occorre molta potenza, si potrà utilizzare qualcosa – come un condensatore – in grado di fornirne in quantità ma per tempi limitati; viceversa, se serve molta energia si può utilizzare una batteria che ne fornisca a lungo, ma senza poter raggiungere potenze elevate.

Le batterie progettate da King e dal suo team permettono di ottenere l’una e l’altra; inoltre, a parità di capacità sono molto più piccole di quelle attuali.

Cuore della novità è la microstruttura interna, che è tridimensionale; basandosi sul progetto di un catodo (polo positivo) a ricarica rapida sviluppato dal professor Paul Braun, King ha sviluppato un anodo (polo negativo) che lavorasse in coppia con esso e un nuovo modo di integrare i due componenti.

«Gli elettrodi della batteria hanno delle piccole “dita” intrecciate che si intersecano» ha raccontato il professor King alla BBC. «Ciò ha due conseguenze: ci permette di realizzare una batteria che ha una superficie molto ampia nonostante il volume complessivo sia molto piccolo; inoltre avvicina di molto le due metà della batteria, così gli ioni e gli elettroni non devono viaggiare lontano. Avendo ridotto la distanza del flusso degli elettroni e degli ioni possiamo ottenere energia molto più velocemente».

Il risultato è dunque una batteria che si carica 1.000 volte più in fretta rispetto alle alternative e che permette di realizzare dispositivi 30 volte più piccoli, oppure di inviare segnali radio 30 volte più lontano.

«Ogni tipo di dispositivo elettrico» – spiega King – «è limitato dalle dimensioni della batteria. Prendiamo per esempio i dispositivi o gli impianti medici personali, nei quali la batteria è un grosso mattone connesso e componenti elettronici minuscoli e fili sottili. Adesso anche la batteria è sottile».

«Si può sostituire la batteria dell’auto con una delle nostre batterie e questa sarebbe 10 volte più piccola o 10 volte più potente. Con questo concetto in mente si potrebbe avviare un’auto con la batteria del cellulare».

Ora che la strada è stata tracciata, i ricercatori stanno lavorando per integrare le batterie con gli altri componenti elettronici e alla possibilità di una produzione su scala industriale prevenendo eventuali problemi di sicurezza.

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