Audi si prepara per il test-day di Le Mans

Audi si prepara per il test-day in vista della 24 Ore di Le Mans
• Quattro R18 e-tron quattro in pista il 9 giugno, di cui una con set-up 2014
• Per i tre equipaggi ufficiali, un importante momento in vista della gara
• La R18 e-tron quattro, esempio di costruzione ultra leggera, ottimizzata aerodinamicamente per il 2013

Fonte: Audi Italia

Verona, Italia. 5 giugno 2013. Il 9 giugno, il circuito della Sarthe ospiterà un’importante giornata di test in vista della prossima 24 Ore di Le Mans, in programma il 22 e 23 giugno. Per l’occasione, infatti, i partecipanti potranno percorrere il circuito nella sua interezza: un’opportunità unica durante l’anno, essendo il tracciato della 24 Ore di Le Mans composto per lunghi tratti da strade normalmente aperte al traffico.

Saranno quattro le R18 e-tron quattro in pista durante il test-day: le tre che prenderanno parte alla probante gara di durata e una quarta vettura a cui spetterà il compito di testare alcuni degli importanti cambiamenti regolamentari che saranno introdotti nel campionato LMP1 a partire dal 2014.

Nello specifico, saranno testate le nuove misure degli pneumatici (ridotti nel diametro a 14 pollici e nella circonferenza di rotolamento a 28 pollici). Marco Bonanomi, che lo scorso anno ha concluso al secondo posto assoluto la sua prima partecipazione a Le Mans, sarà al volante della quarta R18 e-tron quattro come tester.

Per gli altri tre equipaggi, invece, si tratterà di un importante momento di preparazione e di affiatamento a sole due settimane dal via della corsa.

“Per noi è importante avere piloti che si identifichino con il Brand” dice Wolfgang Ullrich, Responsabile di Audi Motorsport “professionisti che formino un tutt’uno con il team e si supportino a vicenda, mettendo da parte i propri interessi personali”.

Per questo, gli abbinamenti dei piloti sono stati modificati più volte negli anni alla ricerca della migliore soluzione. Quest’anno, il team Audi Sport ha dovuto definire il successore di Dindo Capello, che ha concluso una lunga carriera di successo insieme ad Audi nelle competizioni di durata.

“Stavamo cercando qualcuno capace di guidare ad alto livello e anche di integrarsi bene con le personalità di Tom Kristensen e Allan McNish, che con Dindo hanno diviso l’abitacolo per oltre 7 anni” commenta Ullrich. “In Loïc Duval abbiamo trovato una perfetta soluzione”.

La seconda R18 e-tron quattro sarà affidata a un trio di nuova costituzione, formato dallo spagnolo Marc Gené e dal britannico Lucas di Grassi insieme al connazionale Olivier Jarvis.

Infine, la terza sportiva a trazione ibrida diesel-elettrica sarà nuovamente affidata all’equipaggio che ha dominato le due passate edizioni della 24 Ore di Le Mans e che lo scorso anno ha vinto il Titolo Mondiale del FIA World Endurance Championship.

“Marcel Fässler, André Lotterer e Benoît Tréluyer sono tre talenti eccezionali” commenta Wolfang Ullrich, “un team in cui ciascun membro ha la massima fiducia nell’altro e tutti sono al miglior livello di performance. Questi tre piloti sono cresciuti insieme anche umanamente e per questo sono estremamente uniti, quindi ancora più forti”.

I tre equipaggi che difenderanno i colori Audi alla prossima 24 Ore di Le Mans potranno contare sulle performance garantite dall’evoluzione della R18 e-tron quattro e dalla sua rivoluzionaria tecnologia di costruzione ultra leggera.

Sin dal 1999, la costruzione leggera e l’utilizzo di materiali quali la fibra di carbonio rinforzata (CFRP) hanno costituito la soluzione ideale per l’ottimizzazione del peso. “In questi 15 anni le nostre auto da competizione sono diventate più leggere, più rigide e più sicure in caso di incidente” osserva Ullrich. Molti dei particolari utilizzati in gara, poi, hanno influenzato lo sviluppo di soluzioni per la produzione di serie Audi: in entrambi gli ambiti, infatti, la riduzione del peso è un fattore determinante per i futuri successi.

Dal 1999 a oggi, il peso della monoscocca in carbonio si è dimezzato. E ciò nonostante la R18 e-tron quattro utilizzi una rivoluzionaria cellula costruita in un solo pezzo, decisamente più complessa rispetto alle monoscocche aperte utilizzate dalle sue progenitrici R8R, R8, R10 TDI e R15 TDI.

La ricerca del miglior compromesso tra peso e rigidità è un processo che non risparmia alcun componente. Basti pensare che, nonostante il fatto che il peso di un motore Turbodiesel sia superiore a quello di un equivalente motore a benzina di una percentuale a doppia cifra e che la R18 e-tron quattro monti un sistema ibrido all’anteriore, il peso della vettura 2013 rimane al di sotto dei 915 kg imposti dal regolamento FIA. Mentre la R8R del 1999, aperta e con il solo motore benzina, pesava circa 900 kg.

Per proseguire sulla strada di successo che ha portato Audi ha conquistare 11 vittorie assolute a Le Mans in 14 anni di partecipazione, la R18 e-tron quattro ha subito importanti affinamenti per la stagione 2013, molti dei quali mirati a incrementare l’efficienza aerodinamica. Uno dei più importanti è l’adozione di un innovativo radiatore composto da più di 11.000 micro-tubazioni, capace di ridurre la resistenza all’avanzamento di più del 25% a parità di dimensione radiante.

“I tempi sul giro testimoniano gli sforzi che sono stati fatti nel campo dell’aerodinamica” sottolinea Ullrich. La Audi R10 TDI, con una potenza di 650 CV, ha segnato nel 2006 il miglior tempo a Le Mans in 3 minuti e 31.211 secondi. Lo scorso anno, il miglior tempo in gara è stato di 3 minuti 24.189 secondi e la R18 ultra poteva contare su una potenza massima di “soli” 510 CV.

 

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