ZF ha progettato e realizzato una city car EV

Le idee della city car ZF sono intriganti, ma non si prevede di entrare nel business dell’auto a batteria

di Bengt Halvorson

Fonte: GreenCarReports

 

27 Agosto 2015. Il colosso della componentistica ZF ha progettato e realizzato un veicolo elettrico da città, eppure non ha in programma di costruire in serie un simile modello. Il prototipo una tantum è solo un mezzo per il fornitore tedesco di sollecitare le sue capacità combinate con TRW Automotive, che è stata acquistata all’inizio di questa primavera, con l’obiettivo di mostrare i muscoli sulle iniziative di sicurezza e di efficienza e di mostrare le proprie capacità tecnologiche nel settore dei veicoli elettrici.

ZF dice che lo Smart Urban Vehicle è stato “costruito da zero”, anche se utilizza la struttura della carrozzeria ed altri componenti presi in prestito da una minicompact Opel Agila.

Essa non condivide il tipo batterie con nessuna macchina attualmente in produzione, hanno sottolineato gli ingegneri della società, anche se il CEO di ZF Friedrichshafen AG, Dr. Stefan Sommer, ha dichiarato che la società non ha intenzione di entrare nel business della batteria e nemmeno in quello dello stoccaggio di energia, in gran parte perché le case automobilistiche stanno optando per soluzioni notevolmente diverse tra i veicoli elettrici.

«Quindi non pensiamo che come fornitore sia possibile creare alcune soluzioni standardizzate” – ha commentato Sommer il mese scorso in una sessione Q&A, in cui anche lui ha escluso la produzione di interi veicoli elettrici in qualsiasi momento in un prossimo futuro.

ZF è stata a lungo produttrice di costosi oggetti, gruppi-meccanici, come le trasmissioni otto e nove velocità, che sono, ovviamente, interamente fuori dal settore dei veicoli elettrici. Per alcuni aspetti, l’industria potrebbe beneficiare enormemente da una mossa di standardizzazione, come la prossima area di innovazione per le batterie dei veicoli elettrici, se non nella chimica per sé, potrebbe essere nella cella di fabbricazione, e poi, forse, nei nuovi disegni del packaging e delle soluzioni di storage .

Detto questo, lo Smart City Car è un banco di prova per alcune idee innovative che potrebbero essere applicate anche ai veicoli elettrici urbani.

 

Guardando oltre il parcheggio self-service

Il sistema utilizza un particolare giunto sterzante che permette al veicolo di muoversi con notevole deformazione della ruota, aiutata da un sistema Torque Vectoring posteriore che assicura che la vettura sia facilitata a percorrere curve molto strette con qualche assistenza, sterzando la ruota posteriore destra quando l’auto sta percorrendo una curva con lo sterzo bloccato a sinistra.

Per consentire questo, lo Smart Urban Vehicle ha delle unità separate compatte da 40 kW ciascuna per le ruote posteriori destra e sinistra rispettivamente. Questo porta alcuni dei vantaggi dei motori sulle ruote, senza i costi e gli ostacoli dell’ingegneria del prototipo e dell’auto.

 

Usando lo sterzo sulle ruote non si usano i freni e si ottiene maggiore stabilità

Consente inoltre un trucco nel sistema di assale posteriore ‘elettrico torcente’ che usa la coppia del sistema motorio, per avere in teoria un effetto stabilizzante non solo sulla stabilità del veicolo convenzionale ma di avere il veicolo sotto controllo nelle rapide manovre, contribuendo a mantenere il veicolo stabile e senza rollio.

Vedendo la combinazione dei sistemi di alcune manovre a bassa velocità e delle attività di parcheggio, si ottiene il miglioramento della manovrabilità in modo piuttosto importante.

Lo Smart Urban Vehicle incorpora una serie di altre tecnologie, ad esempio sensori ad ultrasuoni e due sensori a infrarossi in tutto ciò che aiuta a perfezionare l’esperienza di parcheggio, permettendo al conducente di consegnare integralmente il compito alla macchina, per poi essere avvisato dall’’automobile quando è pronta attraverso un smartwatch o smartphone.

 

Controllo remoto e guida previdente

Ancora meglio, forse, è la funzione che consente al conducente di controllare a distanza il veicolo a bassa velocità, in modalità remota.

L’auto serve anche come mezzo per studiare i sistemi di driver avanzati basati su cloud e quanto potrebbero rivelarsi utili prima della distribuzione in diffuse soluzioni V2V.

Un sistema di previsione Cloud, ad esempio, anticiperebbe le curve, il terreno e le informazioni sul traffico disponibili, interagendo con la coppia delle ruote piuttosto che con la frenatura meccanica per aiutare a mantenere il veicolo più efficiente.

L’azienda sta testando quest’ultima caratteristica dell’anticipazione, per la quale gli incrementi di efficienza sarebbero abbastanza significativi, più del dieci per cento, secondo un ingegnere.

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