Lo scandalo emissioni: è tempo di reagire!

Le nuove frontiere della sicurezza e della mobilità

Torna il serbatoio di idee di #FORUMAutoMotive

Fonte: Forum Automotive
Milano, Italia. 21 ottobre 2015. L’evoluzione tecnologica della sicurezza su due e quattro ruote, la svolta ormai prossima della guida autonoma, i danni all’immagine del settore causati dallo scandalo emissioni e la guerra incondizionata al diesel mentre cresce la voglia di ibrido ed elettrico.

Sono stati questi i principali temi al centro della nuova edizione di #FORUMAutoMotive, il serbatoio di idee e centrale di dibattiti sui temi della mobilità a motore, tornato oggi protagonista a Milano presso l’Auditorium Bosch.

Di fatto è stato il primo confronto pubblico tra settore automotive, opinionisti e pubblico all’indomani del “dieselgate”.

L’evento si è aperto con il dibattito “La sicurezza è (anche) una questione di testa”, in cui esponenti del mondo delle due e delle quattro ruote, giornalisti, opinion maker, esperti e rappresentanti della Polizia Stradale e dell’ASAPS si sono confrontati e hanno approfondito, anche con l’aiuto di uno psicologo, il tema della sicurezza di automobilisti e motociclisti, analizzando le dinamiche che incidono maggiormente sulla pericolosità delle nostre strade.

E’ stata poi la volta del dibattito “L’auto che si guida da sola può essere la soluzione?” nel corso del quale è stata presentata un’innovativa ricerca di AlixPartners dal titolo “Connected, Autonomous, Shared, Electrified, verso l’auto del futuro”.

La seconda parte della mattinata si è focalizzata su temi di stretta attualità in questi giorni: “L’Automotive in Italia nel 2015: cosa si è fatto e cosa non si è riusciti a fare”.

Moderati dal Promotore di #FORUMAutomotive Pierluigi Bonora, studiosi e analisti del settore, insieme al Comitato Tecnico di #FORUMAutomotive, si sono confrontati con i rappresentanti della filiera di auto e moto per avanzare previsioni sugli scenari di mercato 2015-2016, analizzando le ripercussioni dello scandalo emissioni a livello italiano e internazionale, nell’immediato e nel medio periodo.

I rappresentanti delle diverse Associazioni che compongono il variegato universo delle due e delle quattro ruote sono stato chiamati a illustrare le strategie di contrasto al clima negativo che circonda da qualche settimana il mondo automotive, proprio adesso che il mercato stava lanciando timidi segnali di una possibile ripresa.

La chiusura dei lavori è stata dedicata a “La mobilità elettrica guarda al futuro”, tema discusso soprattutto dal punto di vista delle infrastrutture sul territorio.

Obiettivo dell’incontro, come sempre, è stato anche individuare, attraverso il confronto, concrete soluzioni per sostenere la graduale ripresa del settore e la necessità che la filiera stessa (auto e moto) possa affrontare le attuali e future sfide con maggiore unità di intenti e programmi condivisi.

 

Lettera del Promotore di #FORUMAutoMotive, Pierluigi Bonora

Gentile ospite, caro collega,

il ciclone che si è abbattuto sul mondo dell’auto è stato improvviso e devastante, servendo un assist inaspettato e allettante a tutti coloro che, da sempre, si battono – spesso e volentieri strumentalmente – contro la mobilità a motore.

Nei giorni del “dieselgate” tutti, dai politici agli opinionisti, dall’uomo di strada all’intellettuale, sono diventati grandi esperti di auto e motori. Nei dibattiti in tv e nei commenti sui giornali e sui siti, se ne sono sentite e lette di tutti i colori. Pochi i messaggi positivi, tanti – ahinoi – quelli negativi, capaci di influenzare buona parte dell’opinione pubblica. Mai come in questo momento è importante ristabilire gli equilibri, informando l’opinione pubblica su come la demonizzazione tout court relativa alle motorizzazioni diesel difetti di precisione e sia spesso strumentale. Certi Paesi, come la Francia, attraverso il suo ministro dell’Ambiente hanno addirittura già deciso di far sparire il motore diesel dal 2025. Il diesel da autotrazione, come altre sostanze o cibi che fanno parte della nostra vita di tutti i giorni, non può essere dannoso alla salute un giorno sì e un giorno no, a seconda degli umori di questa o quella organizzazione e delle convenienze.

Da parte sua, il mondo dell’auto ha investito miliardi e miliardi per trovare soluzioni sempre più eco-sostenibili. E se il parco circolante italiano è ancora pieno zeppo di veicoli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 (questi sì pericolosi per la salute), non è di sicuro colpa delle Case automobilistiche. Improvvisamente, inoltre, è esplosa la “electric mania”, come se le vetture elettriche non siano mai esistite. La verità è che in ritardo sono, come al solito, le infrastrutture, e soprattutto la politica in questa direzione della (dis)Unione europea: dopo anni si è ancora a discutere di colonnine per la ricarica e del loro potenziamento sulle reti viarie. Mentre il settore ha già portato l’autonomia delle batterie a 500 chilometri.

L’edizione autunnale di #FORUMAutoMotive affronterà, dunque, questi problemi insieme a quelli della sicurezza stradale legata al fenomeno della guida assistita (o autonoma) che, da qui ai prossimi anni, caratterizzerà sempre di più il nostro approccio con l’auto.

L’obiettivo di queste tecnologie è quello di arrivare a un’incidentalità pari a zero, con grandi vantaggi per i costi sociali che verrebbero drasticamente abbattuti. Peccato però, che anche in questo caso, mentre l’automotive progredisce, lo sviluppo di infrastrutture all’altezza non lo sia altrettanto e la segnaletica stradale, oltre che lacunosa, rappresenti spesso un serio pericolo per chi guida un’auto o viaggi su una moto.

#FORUMAutoMotive parlerà di questo e di altro, battendosi ancora una volta affinché il settore dell’automotive, nel suo complesso, faccia valere le sue ragioni con assoluta trasparenza.

Il “dieselgate” non può e non deve rovinare tutto.

Ma deve rappresentare una lezione costruttiva per il futuro.

Pierluigi Bonora

Promotore di #FORUMAutoMotive

 

Presentata la ricerca realizzata dalla società di consulenza globale AlixPartners per #FORUMAutoMotive su “L’Auto del futuro”.

Studio di AlixPartners – L’Auto del futuro? Connessa e condivisa.

Elettrico e guida autonoma solo nei prossimi 15-20 anni

Nuovo boom del car sharing: raggiunti i 5 milioni di utenti.

Bonora: “Guida assistita soluzione strategica per sicurezza e risparmio nei consumi”

Mori: “C.A.S.E. rappresenta il futuro dell’industria, e nessuno può permettersi di restare indietro. Tuttavia lo sviluppo costerà all’industria automobilistica decine di miliardi di euro”

 

Milano, Italia. 21 ottobre 2015. Il mercato delle “connected car” varrà oltre 40 miliardi di euro entro il 2018 e crescerà ogni anno mediamente del 20%.

I sistemi di “guida assistita” porteranno nei prossimi 20 anni grandi cambiamenti, destinati a incidere ben oltre la mobilità individuale. La propulsione elettrica è oggi ancora un mercato di nicchia (solo lo 0,1% del parco circolante mondiale, 700.000 veicoli), ma è destinato a consolidarsi nei prossimi anni.  Intanto, la crescita del car-sharing a livello mondiale negli ultimi otto anni é stata particolarmente significativa: il numero complessivo di iscritti al servizio è passato dai 400mila del 2006 ai 4,9 milioni del 2014 (crescita media annua del 39%); parallelamente il numero dei veicoli in flotta è passato dagli 11.200 ai 92.200.

Questi i principali trend che emergono dall’analisi condotta a livello mondiale dalla società globale di consulenza aziendale AlixPartners dal titolo “Connected, Autonomous, Shared, Electrcified, verso l’Auto del futuro”, i cui risultati sono stati illustrati oggi da Giacomo Mori, Managing Director di AlixPartners in Italia, nel corso della manifestazione #FORUMAutoMotive, promossa a Milano con l’obiettivo di dare una nuova forte scossa ai protagonisti della mobilità a motore.

La ricerca evidenzia come l’industria automobilistica sia oggi chiamata ad affrontare enormi e costose sfide tecnologiche, destinate a stravolgere nei prossimi 20 anni le attuali forme di mobilità e trasporto.

L’auto connessa: nei prossimi 3 anni il volume del mercato raddoppierà per un valore di 40 miliardi di euro

Nel 2015 più del 20% dei veicoli venduti in tutto il mondo dispone di soluzioni di connettività integrate e più del 50% può essere connesso attraverso tecnologia integrata, o via hotspot e smartphone.

Dal 2018 ogni automobile venduta in Europa sarà provvista di un’infrastruttura di connettività. Entro quell’anno il mercato delle “connected car” varrà oltre 40 miliardi di euro e crescerà mediamente ogni anno del 20% rispetto ai 20 miliardi stimati nel 2014. In particolare, una quota maggioritaria (25 miliardi rispetto agli 11 del 2013) del totale riguarderà l’equipaggiamento delle vetture con servizi di informazioni sul traffico, supporto dei call center e intrattenimento; 5 miliardi, ben 3 in più del 2013, sarà il valore dei servizi telematici, quale il customer relationship management; 4 miliardi concerneranno la fornitura di connettività (erano € 1,1 miliardi nel 2013) e 7 miliardi di € (erano 2 miliardi nel 2013) dalla vendita di hardware.

Già dal 2017 la Cina sarà leader per numero di installazioni.

L’auto a guida autonoma

I sistemi di ausilio alla guida porteranno nei prossimi 20 anni grandi cambiamenti, destinati a incidere sulla mobilità individuale e non solo.

L’automobile che si guida totalmente da sola, che negli ultimi anni ha mosso i primi passi con i sistemi di parcheggio automatico, l’adaptive cruise control e i sistemi di mantenimento della corsia di marcia, sarà tecnologicamente possibile sulle autostrade solo tra cinque o dieci anni; eppure, secondo lo studio, le questioni legate alla responsabilità e alle restrizioni di guida limiteranno l’effettivo uso dei veicoli autonomi a particolari impieghi e ad ambienti specifici.

Mediamente la “democratizzazione” delle tecnologie di guida assistita farà comunque crescere stabilmente la loro penetrazione del 10%-12% l’anno nei prossimi 5 anni.

Car sharing protagonista della mobilità di oggi: 5 milioni di utenti per 92mila veicoli

La crescita del car sharing negli ultimi 8 anni è stata particolarmente forte in Europa e Nord America. A livello globale il numero di iscritti al servizio è passato dai 400mila del 2006 ai 4,9 milioni di utenti del 2014 (crescita media annua del 39%); parallelamente il numero dei veicoli in flotta è passato dagli 11.200 ai 92.200, con una media di 54 utilizzatori per veicolo.

Questa forma di condivisione del bene auto, si legge nello studio di AlixPartners, risponde alle maggiori sfide e tendenze della mobilità personale e asseconda macro trend economici, sociali e culturali. Nei prossimi anni questo business è destinato a diffondersi ancora più rapidamente, raggiungendo 26 milioni di utenti a livello mondiale nel 2020.

Auto elettrica (nel 2014 +60%), ancora frenata da assenza di infrastrutture, scarsa autonomia delle batterie  e prezzi di acquisto elevati

Se l’auto condivisa e connessa è già oggi una realtà, le vetture elettriche, nonostante un aumento delle vendite del 60% nel 2014 supportato dalle legislazioni favorevoli di alcuni Paesi, rimangono un mercato di nicchia, con un’incidenza globale pari allo 0,4% delle vendite totali e allo 0,1% del parco auto circolante. L’elettrificazione dei sistemi di propulsione è un fenomeno destinato a consolidarsi nei prossimi anni e le case automobilistiche hanno mostrato di crederci, raddoppiando negli ultimi 5 anni i modelli elettrici (oggi più di 50) e si prevedono fino al 2025 tassi di crescita annui compresi tra il 24% e il 31%. Esistono tuttavia ancora importanti sfide da superare, su tutte l’assenza o la scarsa disponibilità di infrastrutture di ricarica lungo le reti viarie.

“Il Salone di Francoforte”, commenta il Promotore di #FORUMAutoMotive, Pierluigi Bonora, “ha mostrato al pubblico come il settore abbia ormai imboccato il percorso della guida autonoma, che non vuol dire che chi siede al volante potrà dilettarsi con lo smartphone perché la sua macchina non avrà più bisogno di lui. Guida autonoma significa soprattutto assistenza alla guida in particolari circostanze allo scopo di consumare meno, come quando si è in coda nel traffico, e aumentare la sicurezza propria e degli altri, pedoni compresi. Insomma, un grande passo avanti della tecnologia al quale non é seguito un’altrettanta velocizzazione di tutte quelle infrastrutture necessarie a rendere la circolazione stradale più razionale e sicura. Il “dieselgate” inoltre, come impatto immediato, ha di fatto accelerato la strategia di elettrificazione del parco auto e ci sono costruttori che hanno già annunciato di voler fare a meno dei carburanti fossili a partire dal 2050. Intanto, anche in questo caso, l’auspicio è che istituzioni europee e industria del settore mettano a punto, nel più breve tempo possibile, un piano capace di favorire la diffusione di questa alimentazione su larga scala. Senza per questo rinnegare le motorizzazioni tradizionali, rese sempre più efficienti in virtù degli ingenti investimenti fatti dai costruttori”.

“C.A.S.E. rappresenta senza dubbio il futuro dell’industria automobilistica a cui tutti i costruttori stanno lavorando” commenta Giacomo Mori, Managing Director di AlixPartners in Italia “Le caratteristiche di C.A.S.E. alimentano infatti una necessità di investimenti che si aggiunge al normale lavoro di sviluppo per nuovi veicoli, e comporteranno notevoli modifiche anche dei modelli di business consolidati e delle fonti di profitto. I profitti dell’industria saranno strettamente correlati non solo all’hardware, ma sempre più anche al software dell’automobile e alla raccolta e utilizzo di dati in tempo reale. La nuova sfida per l’industria automobilistica sarà quella di promuovere aggregazioni e partnership tra costruttori e fornitori per co-finanziare questi sviluppi in modo da garantire adeguati ritorni sul capitale investito.”

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