Ecomobilità come opportunità di business

A H2R Ecomondo, il Convegno di InterAutoNews, ospiti i Top Managers delle Case operanti in Italia

Fonte: H2R – Ecomondo

 

Rimini, Italia. 6 novembre 2014 – La partnership di InterAutoNews con H2R ha presentato anche quest’anno, e per il decimo anno consecutivo, i risultati dell’indagine effettuata presso i Concessionari delle Reti ufficiali di vendita interrogati sul tema “l’ecomobilità come opportunità di business”. La crisi del comparto ha penalizzato molto la categoria, con conseguente riduzione del numero dei Dealer presenti sul territorio ed anche il sondaggio ne ha risentito (310 partecipanti rispetto ai 348 dello scorso anno).

Fra gli elementi più interessanti emersi dal sondaggio, la convinzione che sia possibile un incremento del 10% del fatturato grazie all’ecomobilità, il bilanciamento nella considerazione del car sharing come concorrente alla vendita della auto e una larga maggioranza favorevole all’introduzione di sostegni alle vendite basate sui valori ecologici delle vetture.

Nel corso del dibattito, seguito al sondaggio,  condotto da Tommaso Tommasi, Direttore di InterAutoNews e Fabio Orecchini, Presidente del Comitato Scientifico, è emersa la necessita di individuare meglio il concetto di ecomobilità non solo automobilistica, ma l’intero sistema di mobilità urbano. Sul palco dell’Agorà si sono confrontati i Top Managers di alcune delle principali Case operanti in Italia: Hyundai con Andrea Crespi, Direttore Generale Hyundai Italia; Mazda con Andrea Fiaschetti, AD Mazda Italia; Mitsubishi con Moreno Seveso, Direttore Generale M.M.Automobili Italia; MOPAR con Fabrizio Curci, CEO MOPAR; VW con Andrea Alessi, Direttore VW Italia e Massimo Nordio, AD e Direttore Generale Gruppo VW Italia e Presidente Unrae, in rappresentanza del 73% del mercato Case Estere in Italia.

Fra le tante osservazioni raccolte, si è dibattuto sul frequente riferimento alle biciclette con pedalata assistita, che ormai fanno parte dell’offerta di numerosi Concessionari, sulla possibile concorrenza del car sharing, non per il servizio offerto in quanto tale, ma piuttosto per la partecipazione in prima persona di alcune Case costruttrici a questa nuova forma di mobilità e di business collegato. Il car-sharing comunque – per quanto emerso dal dibattito – genera fatturato per i concessionari in termini di assistenza alle auto che fanno parte del servizio. Il sistema Concessionari va distinto dal sistema Case: per i primi, sia per motivazioni economiche, ma anche per un fattore culturale, l’opportunità di business eco pare essere considerata solo dai “grandi gruppi” o dai “piccoli” che intravedono un’occasione di crescita in una nicchia ben definita e gestibile, dunque la fascia intermedia di Dealer (la maggioranza) sembra restare ferma, non rischia di investire in eco-mobilità. Quanto al sistema Case molto si sta muovendo e la maggior parte dei marchi guarda avanti in termini di ecomobilità: la strada è tracciata, le proposte auto ci sono, ora bisogna creare il mercato.

C’è chi distingue tra eco-mobilità esclusiva, di nicchia (premium) e quella “vera” a portata di mano, denunciando che dieci milioni di auto in Italia con livelli emissioni estremamente inquinanti non possono ancora venire sostituite da quelle con minore impatto sull’ambiente; chi fa notare che crisi economica e cambiamento del processo d’acquisto sono i veri  cambiamenti epocali da affrontare per sopravvivere nel mercato. Si suggerisce di rinnovare il parco aziendale inquinante, perché le auto a minor impatto rappresentano ottime occasioni di fare business in quanto consumo ed emissioni sono in testa alle motivazioni di acquisto dei clienti. Si auspicano, infine, azioni coraggiose per apportare importanti modifiche alle infrastrutture, tali da creare le condizioni ideali per  grossi investimenti e concrete opportunità di fare business.

 

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