E-Mehari by Courrèges e Cactus Chair a Milano Design Week

Cactus chair: l’automobile si fa mobile

design is contagious

Citroën alla Milano Design Week

Fonte: Citroën Italia

 

Gli Airbump® di Citroën C4 Cactus diventano oggetto di design, soluzione esclusiva d’arredamento. Lo evidenzia Citroën alla Milano Design Week (12-17 aprile) nello spazio esclusivo di Via Tortona 20 intitolato Cactus Chair, l’automobile si fa mobile, dove sarà presentata in prima mondiale Cactus Chair, rivoluzionaria sedia in plastica che ha tutto il confort di una sedia imbottita, sfruttando proprio le caratteristiche protettive degli Airbump®. Citroën espone anche, in prima nazionale, E-Méhari styled by Courrèges, esercizio di stile sviluppata sulla nuova E-Mehari 100% elettrica, e C4 Cactus W, particolare versione della C4 Cactus con una originale livrea monocolore bianca, in puro stile urban chic.

Durante la Milano Design Week, Cactus Chair è esposta, insieme ad altri elementi iconici di C4 Cactus, anche in occasione dell’evento Tribute to Domus che celebra i mille numeri della famosa rivista milanese di architettura e design, nelle vetrine di Benetton Piazza Duomo.

Airbump® e Cactus Chair sono i capi di una sorta di file rouge che collega due esperti nell’utilizzo dei polimeri, due icone del design mondiale: Citroën e l’architetto Mario Bellini, uno dei massimi rappresentati del design industriale e dell’architettura internazionale. Perché, come evidenzia il sottotitolo della manifestazione, “design is contagious”.

Mario Bellini, vero fuoriclasse nell’ideazione e progettazione delle sedute, è stato attratto dal fatto che un’auto che si chiama Cactus avesse parti eccezionalmente morbide e nel contempo protettive.

Affascinato dalla tecnologia Airbump®, l’architetto milanese ha così ideato un’applicazione inedita per le capsule ad aria compressa che proteggono la vettura di Citroën: «Perché non utilizzarle per una sedia?».

È nata così Cactus Chair, frutto di un processo creativo rapido e (apparentemente) semplice: «Ho prima pensato di applicare degli Airbump® ad una struttura semplice, in plastica stampata. Poi ho pensato che Airbump® così com’è progettato è ideale per proteggere la vettura dagli urti, meno per le forme del corpo umano. Così ho ridisegnato l’Airbump®, modificandone le dimensioni per ottenere una morbidezza ed un punto di contatto ideale in funzione della statura degli occupanti della sedia. In quel momento, l’Airbump® ha assunto una forma più organica che meccanica ed ha “preso vita”, modificandosi da solo, generando la struttura in grado di sorreggere la seduta e lo schienale».

Via Tortona 20, design in relax

Mario Bellini è anche l’ideatore dell’allestimento dello spazio esclusivo Citroën di Via Tortona 20. Un prato senza fine, altalene di insolita comodità, Cactus a quattro ruote (auto) e a quattro gambe (sedie) sparsi qua e là.

C’è un’atmosfera di design in relax e un pizzico di provocazione. Una distesa verde a perdita d’occhio che avvolge chi entra nello spazio Citroën e invita a un momento di spensieratezza tra un filare di altalene ed una gigantesca lavagna, come quella delle scuole. Dove si spiega come la portiera di C4 Cactus può dare vita a una sedia incredibilmente comoda.

Il logo Citroën, coerentemente con il contesto, è interpretato artisticamente da una scultura, già presente sullo stand del Salone dell’Automobile di Ginevra: “I love Citroën”, creata da Karine Buisson Caillard, Global Brand Designer del Marchio Citroën, e Jean-Baptiste Sénéquier, designer affascinato dalla tecnica di stampa 3D, questa realizzazione conta 1284 pezzi. La sua forma è generata da una funzione algoritmica che fa emergere progressivamente l’insieme degli “chevron” grazie al posizionamento dei 1284 elementi che la costituiscono, realizzati con stampa 3D e successivamente cromati.

«Nella maratona del Salone del Mobile – spiega Mario Bellini – abbiamo pensato di progettare un’isola di gioco e di pausa. Un luogo di reset per mente e corpo, un momento per tornare ai divertimenti di un tempo, tra prati e altalene, ma con la voglia di inventare e innovare, proprio qui in una delle tante autorimesse del mondo che favoriscono intenzioni, intuizioni, sperimentazioni, e dove talvolta si generano inaspettate start up».

I numeri di Via Tortona 20

336 mq di cielo

30 mq di nuvole

294 mq di prato

63 mq di alberi

88 mq di lavagna

50 mq di specchio

10 altalene

44 metri di corda per altalena

6 grandi sfere colorate

3 schermi

Mario Bellini, il padre della Cactus Chair

Architetto e designer di fama internazionale, il milanese Mario Bellini è stato premiato otto volte con il Compasso d’Oro e insignito di riconoscimenti internazionali, tra cui la Medaglia d’oro conferita dal Presidente della Repubblica Italiana per la diffusione del design e dell’architettura nel mondo (2004) e la Medaglia d’oro di Benemerenza Civica del Comune di Milano (Ambrogino d’Oro, 2011). È presente con 25 opere nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York, che nel 1987 gli ha dedicato una retrospettiva personale.

Tra i progetti di Mario Bellini vanno ricordati il quartiere Portello di Fiera Milano, il Tokyo Design Center in Giappone, il Natuzzi America Headquarters negli Stati Uniti, la Fiera di Essen in Germania, la National Gallery of Victoria a Melbourne, il quartier generale della Deutsche Bank a Francoforte.

Mario Bellini è anche l’autore di alcune tra le più celebri sedute uscite dalle matite dei designer mondiali. La serie CAB per Cassina, le Vol au Vent e i divani Le Bambole per B&B, la sedia Ki per Horm sono solo alcune delle riuscite creazioni nate dalla sua mente “tridimensionale”.

Cactus Chair è il frutto più recente del processo creativo rapido e, solo apparentemente, semplice del geniale progettista milanese.

«Abitacolo e abitazione, sedile e sedia, portiera e porta, tettuccio e tetto, finestrino e finestra. Quante parole condivise tra lo spazio di un’automobile è quella di un immobile. Sarà per questo che quando un giorno Citroën Italia mi ha portato in studio come un “trofeo tecnologico” l’Airbump®, la prima idea che ho avuto toccandolo è stata: perché non immaginare una nuova sedia che alla leggerezza ed economicità di una sedia in plastica aggiunga anche la comodità di una vera imbottitura? Sfruttando l’aria presente tra i due gusci dell’Airbump®, una molla ad aria, un’imbottitura perfetta, è nata così una sedia dal nome paradossale: Cactus Chair. Dall’automobile al mobile!».

Così Mario Bellini spiega l’evoluzione di un concetto che è passato, con assoluta naturalezza, da scudo protettivo per una vettura a strumento per il benessere ed il comfort quotidiano della persona.

«La sedia è tutt’altro che un gioco. Infatti, – precisa l’architetto – è l’arredo centrale nella nostra cultura dell’abitare.

Una sedia, un tavolo e un tetto bastano per trasformare uno spazio in un luogo dove abitare, lavorare, svagarsi. Avete presente la sedia del faraone Amenophis II? Era nella realtà un trono, che è arrivato a noi attraverso i millenni, come un perfetto prototipo di sedia. Cactus Chair ambisce ad essere considerato il primo esempio di una sedia stampata in plastica, per la prima volta capace di offrire la comodità di una sedia imbottita. Grazie anche alla tecnologia dell’Airbump® della Cactus Car che è qui reinterpretata e trasferita dal mondo dell’auto a quello dell’arredo».

TheFabLab, dove è nata Cactus Chair

Una grande scritta sul muro dice “unisciti alla rivoluzione, l’impossibile diventa possibile”. Siamo a TheFabLab, in via Santa Marta, nei locali dov’è nato il Politecnico di Milano.

TheFabLab è il “Il Favoloso Laboratorio” dove la tecnologia incontra i giovani: studenti, ricercatori, inventori, gente dotata di fantasia e creatività trova qui tutto l’hardware necessario a concretizzare i propri progetti.

E’ questo il posto dove è stato realizzato, utilizzando le modernissime tecnologie di stampa 3D, il prototipo della Cactus Chair.

L’architetto Bellini, forte di oltre ottanta primavere, si è trovato subito a suo agio nel TheFabLab dove il prototipo della Cactus Chair ha preso forma, elemento dopo elemento, tra studenti e giovani designer affascinati dalla semplicità con cui il Maestro utilizza le moderne tecnologie ed i più avanzati polimeri per creare oggetti dal fascino straordinario e perfettamente funzionali.

Comfort, benessere, comodità, tecnologia creativa. Cactus Chair, lo spirito Citroën, in una sedia.

I numeri della Cactus Chair

Per il prototipo in 3d della Cactus Chair (3,5 chili il peso finale) sono stati utilizzati:

– 1.450 metri di filamento di polimero acido lattico;

– 160 ore di stampa in stereolitografia per la produzione dei vari elementi della sedia (gambe, sedile, schienale) giuntati tra di loro con incastri e l’ausilio di dime;

– 10 mani di carteggiatura a grana sempre più fine dopo aver applicato vari strati di primer;

– vernice lucida/opaca q.b.;

– colla a due componenti q.b;

– stucco per materiali plastici.

– tinta struttura: Pearl White

– tinta Airbump®: Dune

L’imbottitura è composta da una superficie flessibile incollata su sotto-sedile e retro-schienale, che incapsula cuscini d’aria per ottenere l’effetto comfort.

La produzione in serie della sedia prevede la realizzazione di stampi a iniezione per gli elementi portanti e di superfici flessibili termoformate.

AIRBUMP®: funzione e stile un vero pezzo di design

I tecnici che hanno sviluppato gli Airbump® hanno testato oltre 30 differenti formulazioni di poliuretano termoplastico (TPU) fino a trovare la corretta composizione comprendente anche fibra di vetro e il colorante necessario a dare le quattro tinte in cui vengono proposti (nero, grigio, dune e cioccolato). Con questo materiale è fatto anche il rivestimento esterno degli Airbump® che proteggono le porte anteriori e posteriori di C4 Cactus.

Ogni Airbump® contiene capsule d’aria il cui funzionamento ricorda quello dei parabordi cilindrici utilizzati sulle barche quando sono ormeggiate ad un pontile.

Gli Airbump® sono fissati alle portiere con metodi meccanici, quindi senza utilizzo di collanti o di calore.

L’unione è infatti realizzata tramite 1616 tasselli di plastica.

Ciascuna delle 15 capsule che proteggono la fiancata di Citroën C4 Cactus, dello spessore di 20 millimetri, è completamente sigillato. Così, quando assorbono un impatto, le capsule trattengono internamente l’aria, resistono al colpo e poco dopo riprendono la forma esteriore originale.

Lo spessore di 20 mm di ogni capsula non è casuale, ma frutto di studi e sperimentazioni per assicurare protezione senza per questo influire, per esempio, sull’acustica della vettura su strada.

Per ottenere qualcosa che sembra così semplice, i tecnici Citroën hanno eseguito molte prove , prima di decidere la dimensione corretta di ciascuna delle capsule e dell’intero pezzo, in modo da offrire la massima protezione alla carrozzeria e la resistenza agli urti.

In totale sono stati effettuati oltre 3.000 prototipi, 2.000 dei quali di grande formato. Dopo aver studiato forme e disegni differenti, sono stati approvati i motivi orizzontali che vediamo oggi su C4 Cactus.

Altra caratteristica degli Airbump® è di non richiedere manutenzione specifica, contribuendo così in modo significativo alla riduzione dei costi di manutenzione e di riparazione. Grazie a questa innovazione, muoversi e parcheggiare in città diventa piacevole: piccoli urti e graffi non sono più un problema.

Gli Airbump® sono realizzati esclusivamente per Citroën dalla società tedesca Rehau presso lo stabilimento di Tarragona e da lì vengono forniti alla fabbrica PSA Groupe Villaverde (Madrid).

 

E-Mehari Courrèges e C4 Cactus “W”:potere al design

Il concept E-Mehari styled by Courrèges nasce dalla collaborazione tra due Marchi che, nel corso della loro storia, non hanno mai smesso di rivoluzionare un’epoca e le rispettive industrie, e di rappresentare la creatività alla francese.

Questo incontro di design attorno alla nuova E-Mehari, cabriolet 4 posti 100% elettrica, ha tutte le caratteristiche tipiche di Courrèges. Un gioco di colori e materiali che ruotano attorno al bianco, segnale distintivo e simbolo di luce per Courrèges: Citroën E-Mehari styled by Courrèges rielabora funzionalità e spazio in uno spirito di libertà, in un vero concentrato di energia e ottimismo.

Quasi 50 anni dopo il lancio di Méhari del maggio 1968, i due Marchi francesi più “visionari” ed innovativi hanno dato vita ad progetto comune: Citroën E-Mehari styled by Courrèges, un esemplare unico che nasce sulla base della Citroën E-Mehari che, presentata nel dicembre 2015, è un omaggio a un’icona automobilistica decisamente rivolta al futuro. Come un elettrone libero, questa Cabriolet 4 posti 100% elettrica, divertente, moderna e attenta all’ambiente (ormai prossima al debutto sul mercato italiano), incarna perfettamente i valori di creatività, libertà e ottimismo che guidano il Citroën da quasi 100 anni.

Valori condivisi dalla maison Courrèges, che da sempre afferma il proprio stile vivace e ottimista attraverso prodotti innovativi e moderni. Courrèges, che rivoluziona la moda degli anni 60 e 70, e il Marchio Citroën, con la leggendaria Méhari lanciata nel 1968, hanno in comune gli stessi valori di libertà, giovinezza, creatività e la voglia di innovore il design. Una ricerca di modernità e di rottura dai codici classici ispirandosi alla vita vera e allo sport, per infondere gioia e poesia.

“W” come “White”

Il tema del design luminoso è sviluppato anche dalla C4 Cactus con una versione ton-sur-ton, sobria e raffinata, basata essenzialmente sul colore bianco, denominata “W”

La Citroën C4 Cactus “W “ si distingue esternamente per gli Airbump® Dune color sabbia dalle linee essenziali, che si fondono con discrezione con il Pearl White della carrozzeria, abbinati ai cerchi in lega da 17’’ Cross Bianchi, all’adesivo bianco della fiancata posteriore, ai retrovisori e alle barre del tetto, sempre bianchi.

L’abitacolo di questa C4 si fa notare per eleganza dei rivestimenti in pelle e tessuto Black, e per i sedili riscaldati, che richiamano la valigeria di lusso, come le cinghiette in pelle delle maniglie delle portiere e le parti in metallo del vano di contenimento superiore della plancia.

Citroën, alle origini dello stile E-Mehari Courrèges, C4 Cactus W e Cactus Chair sono “espressioni” diverse dell’innovazione stilistica e tecnologica messo in atto da Citroën che rinnova ancora una volta la propria “Creative Technologie”.

Infatti, Citroën è da sempre sintesi di eleganza, forma, funzione: in una parola di design.

L’originalità è il fil rouge che attraversa modelli iconici, dal passato per creare un ponte ideale e concreto con il presente e il futuro. Tante le occasioni nei quasi cento anni di storia in cui il design Citroën ha creato un vero e proprio salto generazionale, un passaggio da un’epoca all’altra dell’auto.

Cominciando dalla capostipite Type A del 1919 che ha democratizzato l’auto in una società in cui era a disposizione di pochi ricchi, passando dalle sculture in movimento concepite dall’artista italiano Flaminio Bertoni come l’elegantissima Traction Avant, la semplice, ma geniale, 2CV e l’originale AMI.

Una citazione a parte merita la Mehari che ha interpretato lo spirito di libertà di una generazione coniugandolo con design innovativo e materiali inediti fino a quel momento.

Il progredire della tecnica e delle scienze aerodinamiche diede origine ad altre forme rimaste nella storia dell’automobile e del design come la CX, mentre grazie all’intuizione di nuove funzionalità dei veicoli si arrivò più recentemente a vetture multispazio come Berlingo che aprirono nuovi segmenti di mercato fino a quel momento inesplorati.

Il design è l’elemento essenziale per Citroën anche oggi: su di esso si basa infatti la capacità del marchio di emergere in un mercato globale molto competitivo e spesso piuttosto omologato. Citroën ha scelto strategicamente di legare i suoi prodotti a scelte di stile originali e audaci come sta avvenendo ad esempio con E-Mehari e C4 Cactus. Scelte coraggiose premiate dal mercato, come dimostrano le più di 150.000 unità di C4 Cactus vendute dal lancio, con un trend di crescita che prosegue anche in Italia da diversi mesi, ma soprattutto lo sarà nel futuro con l’arrivo di nuovi ed eccitanti prodotti Citroën.

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