Ricarica induttiva per le auto elettriche da corsa

Da Nelson Ireson
Fonte: All Cars Electricle 

26 luglio, 2011. La ricarica in pista è un sogno incredibilmente futuristico, non suscettibile di essere raggiunto a breve o medio termine per le vetture stradali, nonostante le prove di Volvo e BMW tra altri costruttori.

Effettuare una carica mentre si aspetta al semaforo o addirittura mentre si guida, senza fili, stazioni di ricarica, o qualsiasi altro sistema esterno? Sembra una cosa positivamente magica.

Ma potrebbe presto essere realtà per auto elettriche da corsa, grazie alla HaloIPT in collaborazione con Drayson Racing Technologies.

Come con le auto tradizionali, lo sport motoristico sono un grande forum per l’innovazione delle nuove tecnologie dell’auto elettrica. L’ambiente controllato, costruito appositamente con set di regole, e tasche profonde dietro gli sforzi dei piloti e squadre per fare una semplice piattaforma per la verifica e valutazione dei metodi e dei materiali emergenti.

Questo è esattamente ciò che HaloIPT e Drayson Racing sperano di ottenere con il loro nuovo sforzo congiunto per l’installazione di sistemi induttivi di ricarica nelle corsie dei box, e, infine, nella superficie effettiva della pista – anche se i particolari che verranno utilizzati come test non sono stati rivelati.

L’idea di base della ricarica induttiva prevede la realizzazione di un campo electromagnetico attraverso cavi a spirale nel fondo stradale, per indurre la ricarica a dispositivi complementari a bordo delle auto elettriche. Si può avere familiarità con il processo attraverso quello in piccola scala del caricatore Powermat induttivo per telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici di piccole dimensioni.

La fisica di questo trasferimento wireless di energia elettrica a corto raggio è il suono, ma è la praticità di scavare milioni di chilometri di strada e l’installazione del costosi circuiti induttivi di ricarica il grande ostacolo al momento. Ecco perché una applicazione simile in una pista ha un senso.

HaloI PT e Drayson hanno intenzioni di iniziare la loro opera con le stazioni di ricarica nella pit lane, permettendo le auto elettriche il rifornimento proprio come i loro omologhi a benzina. Naturalmente, senza innovazioni nella tecnologia delle batterie o l’uso di sistemi energetici basati sui condensatori, i tempi di carica saranno molto più lunghi di un pit stop tradizionale.

Una volta che il caricabatteria in-pista è in funzione, tuttavia, il sistema potrebbe consentire le cose attualmente impossibili nelle corse di auto elettriche, come la vera gara di durata di 24 ore.
La carica costante dal circuito stesso potrebbe anche permettere di costruire l’auto da corsa più leggera, con batterie molto più piccole che non hanno bisogno di immagazzinare tanta energia a bordo, in quanto continuamente vengono ricaricate dalla pista.

Questo, a sua volta, potrebbe consentire la progettazione e costruzione di automobile elettriche leggere, più potenti rispetto a quello che la tecnologia corrente della batteria permette.

Mentre il piano di carica induttiva per circuiti è un’importante proposta ancora non provata, ma in fase nascente di sviluppo, le potenzialità che detiene per far avanzare l’innovazione e l’evoluzione delle competizoni a trazione elettrica è emozionante.

Come Drayson dice, “Non vediamo l’ora di allestire questa tecnologia delle cariche elettriche nelle auto da corsa a velocità fino a 200 mph.”

 

 

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