I nuovi campioni: Timo Bernhard, Brendon Hartley e Mark Webber

I piloti ufficiali Porsche vincono il titolo piloti del FIA World Endurance Championship

Fonte: Porsche AG

 

Stoccarda.Germania. 25 Novembre 2015. Tre personalità, un titolo: con il quinto posto alla 6 Ore del Bahrain, i tre piloti ufficiali Porsche Timo Bernhard (34, Germania), Brendon Hartley (26, Nuova Zelanda) e Mark Webber (39, Australia) hanno vinto il titolo piloti 2015 del FIA World Endurance Championship. Ciascuno di loro è un grande pilota, insieme sono stati invincibili. Dalla stagione 2014 hanno condiviso una Porsche 919 Hybrid. In 16 gare hanno ottenuto sei pole position e quattro vittorie.

È un trio variegato: Timo ha più successo nelle gare di endurance. Membro della famiglia Porsche fin dal 1999, ha vinto titoli in tutte le categorie. Soprattutto quando il programma era ancora agli inizi, è toccato a lui seguire i nuovi arrivati Brendon e Mark, appena arrivati in Porsche per partecipare alla classe regina, quella dei prototipi Le Mans. Ora, Timo, Brendon e Mark hanno conquistato il primo titolo mondiale piloti della loro carriera.

Commenti dei Campioni del Mondo

Timo Bernhard:

“Vincere oggi il Campionato Piloti del FIA World Endurance è per me un momento eccezionale e una vera ciliegina sulla torta. È stato bello vedere il team vincere a Le Mans e aggiudicarsi i primi due gradini del podio con il nostro secondo posto. Il Campionato Costruttori vinto da Porsche è stato per me altrettanto emozionante. Ora, Brendon, Mark ed io abbiamo vinto anche il titolo piloti. Devo tanto a Porsche. È stata Porsche a darmi la possibilità di diventare pilota professionista. Insieme abbiamo celebrato così tanti successi nelle diverse categorie delle corse automobilistiche. Aggiudicarsi il titolo piloti è incredibile. Porsche è nel mio cuore, questo è il marchio per cui vivo. Oggi un sogno è diventato realtà”.

Brendon Hartley:

“Sono molto, molto orgoglioso. I miei primi ricordi risalgono a quando ammiravo mio padre in pista. Avevo sei anni quando ho iniziato a correre sui go-kart e ho sempre sognato di diventare Campione del Mondo. Sono particolarmente orgoglioso di condividere questo momento con Mark, Timo e tutto il team Porsche. Un grazie particolare ai ragazzi dei computer dietro ai pit, ai meccanici che si danno da fare ai box, all’equipaggio della vettura numero 18, che ha fatto una gara incredibile per conquistare la vittoria. E, ovviamente, a Mark e Timo. In pista, tutti cercavamo di gestire gli imprevisti. Ogni membro del team Porsche ha contribuito per riuscirci. Non dimenticherò mai questa giornata, sono molto soddisfatto”!

Mark Webber:

“È il mio primo Campionato del Mondo, una sensazione meravigliosa. Non è una cosa facile da realizzare, quindi averlo vinto, è impareggiabile. Ma vincerlo al volante di una Porsche per me ha un significato ancora più speciale. L’ultima volta che Porsche ha vinto questo campionato è stato 29 anni fa con Derek Bell”.

I Campioni del Mondo in sintesi:

Timo Bernhard…

… ha vinto tutte le principali competizioni automobilistiche di endurance: Le Mans, Daytona, Sebring, ha persino vinto la 24 Ore del Nürburgring non meno di cinque volte. Prima di diventare un Campione del Mondo, si è guadagnato un importante riconoscimento internazionale dopo la vittoria assoluta di Le Mans nel 2010, che ha vinto con Romain Dumas e Mike Rockenfeller per Audi. Allora era in prestito da Porsche per la sua consociata del gruppo.

Timo è il pilota ufficiale Porsche più anziano. Ha iniziato la sua carriera di successo nel 1999 come Junior e, ad oggi, è l’unico pilota ufficiale a diventare campione in tutte le categorie a cui partecipa Porsche: nel 2001 ha vinto la Porsche Carrera Cup Deutschland, nel 2004 il titolo GT nell’American Le Mans Series, mentre nel 2007 e 2008 è stato campione LMP2 in quella serie al volante di una Porsche RS Spyder. Nel suo tempo libero partecipa ai rally. Nel 2013 ha vinto un evento nel Campionato Rally tedesco con una 911 GT3 vicino alla sua regione d’origine. Nel 2014 ha continuato, vincendo la corsa in salita Homburger ADAC, ancora una volta su una 911 GT3 e in casa. Nello stesso anno, Bernhard è riuscito ad aggiudicarsi il rally del Baden-Württemberg, che faceva parte del Campionato ADAC Rallye Master. Anche a casa è «Team 75 Bernhard», gestito da suo padre Rüdiger. Nonostante tutti i successi internazionali, Timo va sempre avanti con i piedi ben piantati a terra. Nel 2013, lui e sua moglie Katharina sono diventati gli orgogliosi genitori del piccolo Paul.

Timo ha vissuto il difficile inizio del programma LMP1 e ha guidato la prima 919 hybrid, il 12 Giugno 2103 per il rollout. “Un onore,” disse, spiegando: “Questa non era solo un’inedita auto da corsa Le Mans, era una Porsche.” Ricordò: “Quando guidai la mia prima vettura aziendale, in paese i bambini mi osservavano. Non potevo sentirli, ma dal movimento delle loro bocche potevo capire quello che esclamavano: è una Porsche!”

Brendon Hartley…

… ha iniziato con i go-kart all’età di sei anni, spinto dal padre Bryan e dal fratello maggiore Nelson, più tardi Nelson Piquet. Tornato a casa in Nuova Zelanda, Brendon Hartley è cresciuto a Palmerston North a North Island, entra in formula racing. Dopo una serie di vittorie in Formula Ford ed altri successi, fu subito evidente che aveva il talento per una carriera più promettente, ma abitava nella parte sbagliata del mondo. A 16 anni fece il salto nel vuoto trasferendosi in Europa. Prese la residenza nella parte orientale della Germania e corse in Formula Renault 2.0 nel campionato tedesco ed europeo. Nel 2007 ha vinto la World Series di Renault. È stato il suo momento di affermazione in un paese straniero. Si è unito al pool di talenti della Red Bull e ha lavorato tenacemente.

Poi ha compiuto un’impresa nel 2008 al Gran Premio di Formula 3 di Macau: partito 20° dalla griglia, è arrivato terzo realizzando il giro più veloce. Si doveva ancora riprendere da quanto accaduto, quando ricevette una telefonata dalla Red Bull in cui gli chiesero se poteva sostituire l’infortunato Mark Webber in un test di Formula 1. “Magnifico, questo era quello a cui avevo lavorato per tutta la vita. Ho telefonato subito a casa lasciando squillare il telefono fino a svegliare tutta la mia famiglia.” Fece bene, e si trasferì dalla Germania a Milton Keynes nel Regno Unito, un posto dove tra l’altro si parlava la sua lingua.

Ottenne un contratto di Formula Uno fino a tutto il 2013, prima come pilota collaudatore per la Red Bull Racing, poi per il team Mercedes. Il suo lavoro di simulazione è stato molto apprezzato, ma un pilota deve correre. Nel 2012 ha iniziato la sua seconda carriera nelle gare di endurance: European Le Mans Series, Grand Am, 12 Ore di Bathurst, 24 Ore di Daytona e Le Mans. “Il mio obiettivo e la mia speranza erano di attirare prima o poi l’attenzione di un costruttore. Ci sono riuscito con Porsche, il marchio più vittorioso alla Le Mans, e un sogno è diventato realtà.”

Mark Webber…

… aveva un tetto sopra la testa ormai da due anni, ma era quello di una vettura che doveva condividere con altri due piloti. Dopo 215 Gran Premi di Formula Uno, e vincendone 9, ha lasciato il paddock di F1 alla fine del 2013. Condividere la Porsche 919 Hybrid con altri due piloti richiede compromessi per sedili, pedaliere e set-up. È fondamentale e vantaggioso che un pilota si senta più a suo agio possibile, poiché correrà più velocemente. Solo così i piloti sapranno prendersi cura gli uni degli altri. “Mi sono sorpreso a divertirmi nel condividere l’auto dopo un breve periodo di familiarizzazione,” ha detto.

Mark lasciò la sua casa di Queanbeyan nel Nuovo Galles del Sud, Australia, all’età di 19 anni. In Inghilterra era uno dei tanti piloti senza sponsor. Ha vinto il prestigioso Formula Ford Festival di Brands Hatch, ha guidato in Formula 3 e Formula 3000. È stato invitato ad unirsi al programma sportivo di Mercedes. A Le Mans la vettura ha preso il volo. Mark è sopravvissuto a due incidenti drammatici uscendone illeso, ma la sua carriera sembrava esaurirsi. Con un brillante test di Formula Uno per il team Benetton nel 2001, ha voltato pagina garantendosi un posto in squadra come pilota collaudatore e di riserva. Nel 2002 partecipò al suo primo Gran Premio e arrivò 5° a Melbourne con una Minardi poco competitiva.

Nel 2005 ha messo a segno il suo primo podio con l’allora team BMW-Williams di F1. Ha ottenuto la sua prima vittoria di F1 nel 2009, al Gran Premio di Germania con la Red Bull Racing, nella sua 131a gara. Nel 2010 e 2012 ha vinto il Gran Premio di Monaco.

Nel 2014 è tornato a Le Mans, è stato per un po’ in testa alla gara, ma si è ritirato a due ore dalla fine per un guasto al motore. Nel 2015, la vettura che condivideva con Timo Bernhard e Brendon Hartley è stata al comando per un periodo ancora più lungo, ma è retrocessa dopo una penalità ed è arrivata seconda, dietro all’altra Porsche 919 Hybrid vincente. Questo è ciò che Mark chiama “un lavoro incompiuto.” Dopo il titolo del Campionato del Mondo 2015, vuole conquistare la vittoria alla Le Mans nel 2016 con una Porsche. “Per me questo marchio significa vetture sportive ad alto contenuto tecnologico, che fanno la differenza senza esagerare, perfette per andare ovunque e per qualsiasi situazione. “Possiede una 918 Spyder, una 911 GT2 RS e una GT3 RS 4.0, meglio di così!

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