Biometano italiano alla Conferenza di Göteborg

Biometano: il CIB presenta le prospettive italiane alla Conferenza di Göteborg

“Il nostro paese può considerarsi in una posizione di vantaggio con oltre 1500 impianti, a cui corrisponderebbe una produzione di 2,4 miliardi di metri cubi di biometano (pari all’autonomia di 2 milioni di autoveicoli)”

Fonte: Consorzio Italiano Biogas

 

Göteborg, Svezia. 18 Maggio 2017. C’è anche il biometano italiano al centro della conferenza internazionale sui biocarburanti avanzati di Göteborg, in corso di svolgimento fino al 19 maggio. Per l’Italia è intervenuto il Consorzio Italiano Biogas, che rappresenta la filiera nazionale del biogas e del biometano in agricoltura. Il CIB ha tracciato i principali scenari di sviluppo e i vantaggi correlati per l’ambiente e l’agricoltura.

I biocarburanti ‘avanzati’ sono quelli che non competono con le produzioni alimentari perché si possono ottenere da colture di integrazione, sottoprodotti agro-industriali, da reflui zootecnici e dalla frazione organica dei rifiuti e rappresentano quindi la principale risorsa per ridurre le emissioni di carbonio di cui è responsabile il settore dei trasporti e per accelerare il passaggio verso una maggiore sostenibilità della rete europea del gas naturale. Per l’Italia, in particolare, il biometano rappresenta il principale biocombustibile ottenibile da una filiera sostenibile e interamente nazionale.

Il nostro paese può considerarsi in una posizione di vantaggio perché detiene un parco di impianti a biogas, dal quale si ottiene il biometano, tra i più sviluppati al mondo con oltre 1500 impianti e una capacità corrispondente di 2,4 miliardi di metri cubi di biometano all’anno. Teoricamente la produzione attuale potrebbe alimentare circa 2 milioni di autovetture. Raggiungendo la massima potenzialità, obiettivo che potrebbe concretizzarsi entro il 2030, l’Italia potrebbe garantirsi 8,5 miliardi di metri cubi di questo importante biocombustibile, che sarebbe corrispondente a quasi il 15% del fabbisogno nazionale annuo di gas naturale.

“Le imprese italiane – ha ricordato Lorenzo Maggioni, responsabile ricerca del CIB intervenuto a Göteborg – sono già pronte a investire sul biometano e sono in attesa dell’imminente decreto del governo. L’Italia può diventare un modello virtuoso per l’Europa e il resto del mondo. Siamo il maggior produttore europeo di motori e componentistica per i veicoli a metano e uno dei paesi con la più alta diffusione di veicoli alimentati a gas naturale”.

Un veicolo a biometano ha un impatto in termini di emissioni, tenendo conto dell’indice well to wheel (dal pozzo alla ruota), paragonabile a un veicolo elettrico la cui energia sia alimentata da una delle fonti più pulite come l’eolico, ovvero 5 gC02eq/Km. Impatti che corrispondono al 97% in meno di un analogo veicolo alimentato a benzina. Senza contare che nei motori alimentati a metano e biometano sono praticamente assenti le emissioni di PM10 mentre gli ossidi di azoto sono ridotti del 70 per cento.

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