Le imprese solari italiane conquistano i mercati esteri

La capacità imprenditoriale della aziende del settore sta vincendo la competizione sui mercati internazionali.

Italian PV Summit, Verona 2-3 maggio

 

Verona, Italia. 3 maggio – E’ iniziato il processo di internazionalizzazione della aziende italiane del fotovoltaico. Il mercato italiano sta radicalmente mudando, le imprese made in Italy stanno risalendo la filiera, sono sempre più integrare e pronte ad affrontare le sfide dei mercati internazionali.

“Un dato interessante che è emerso oggi all’Italian PV Summit – Commenta Alessandro Marangoni – Ceo di Althesys e relatore della conferenza – è come alcune aziende italiane siano diventate competitive anche sui mercati internazionali. Questo è un dato importante che testimonia come un’azienda possa essere in grado di operare nel mercato anche senza il supporto delle tariffe incentivanti. Il settore sta cambiando, le aziende italiane stanno risalendo la filiera e da semplici società di installazione le imprese hanno iniziato a investire nelle parti alte della catena e si presentano sul mercato sempre più come aziende integrate”.

All’Italian PV Summit interessanti case history di aziende italiane che stanno conquistando mercati esteri.

“Per Enerpoint l’internazionalizzazione è una delle priorità della strategia aziendale, per due motivi: diversificare i mercati riduce i rischi e consente di crescere attraverso le esperienze fatte in altri mercati – ha commentato Paolo Rocco Viscontini Ceo di Enerpoint -. Ritengo che le aziende italiane abbiano idee e modelli di business da esportare. Alla luce di questo credo che siano molte le realtà imprenditoriali del nostro paese che potrebbero e dovrebbero organizzarsi per andare all’estero. L’Italia è il secondo mercato al mondo del fotovoltaico, abbiamo alle spalle un bagaglio di esperienze non da poco che potremmo utilizzare negli altri Paesi”, ha concluso Paolo Rocco Viscontini che con Enerpoint ha aperto una filiale in Israele, uno dei mercati che nei prossimi anni promette di essere tra più interessanti per il fotovoltaico”.

Anche l’America è meta delle aziende italiane. E’ il caso di Silfab che è andata in Ontario a produrre moduli fotovoltaici.

Silfab Ontario Inc., partecipata al 100% da Silfab, ha appena inaugurato in Ontario (Canada) una linea automatizzata di produzione di moduli fotovoltaici che raggiungerà 90 MW di capacità produttiva a metà anno e 180 MW nel 2012, dando occupazione a 200 persone. In Ontario si producono moduli fotovoltaici ad alta efficienza in silicio mono e poli-cristallino fino ai 300 Wp, ideali per applicazioni connesse in rete sia a terra che in copertura.

Parte della produzione sarà inoltre destinata alla produzione OEM per aziende che vogliano entrare nel mercato dell’Ontario. 

“L’industria fotovoltaica non può permettersi di avere tutte le uova nello stesso basket – commenta Franco Traverso Presidente e AD di Silfab Ontario Inc. e Silfab spa –. Essere presenti in diversi paesi è fondamentale per compensare gli up and down del mercato, oltre che per cogliere le sfide e le opportunità che offrono i mercati esteri. Il fotovoltaico è ora una commodity, per questo è importante differenziare la produzione ed essere presenti a diversi livelli della filiera, non solo con i moduli ma anche con key components del sistema e questo Silfab è stata in grado di farlo grazie a partnership siglate con realtà che operano a monte e a valle della filiera. Per concludere, un monito per l’industria italiana del solare: è importante cercare legami e partnership e sapersi innovare per potersi differenziare, altrimenti vincerà la commodity cinese”, ha concluso Traverso.

MxGroup è presente da dicembre con Mx Solar USA negli Stati Uniti, azienda con 120 dipendenti che produce moduli fotovoltaici con una capacità produttiva da 65 MW. Con un investimento iniziale di 14,4 milioni di dollari. Entro la fine del 2011 il fatturato previsto è di 100 milioni di dollari.

“Per MX Group il tema dell’internazionalizzazione è particolarmente importante sia da un punto di vista della crescita aziendale sia perché ci consente di diversificare le nostre attività e i mercati in cui operiamo – spiega Filippo Levati, direttore generale di MX Group. Le competenze che abbiamo acquisito da un punto di vista tecnologico trovano grande interesse nei mercati esteri, come ad esempio gli Stati Uniti che sono solo un primo passo della nostra strategia di sviluppo”.

Non si deve dimenticare anche l’importanza dei benefici sociali che porta l’internazionalizzazione. “Per noi essere presenti in altri Paesi – aggiunge Levati – significa anche portare benefici in termini sociali, di posti di lavoro oltre che ambientali grazie allo sviluppo delle fonti rinnovabili e alla conseguente riduzione delle emissioni di CO2.

Sono convinto che come paese, l’Italia possa giocare un ruolo nella competizione industriale a livello globale”.

All’Italian PV Summit è stata presentata in anteprima la ricerca di A.T. Kearney su i principali operatori nel settore del Fotovoltaico in Italia. “Il mercato del fotovoltaico nel 2010 ha rappresentato circa 11,5 miliardi di valore di cui meno del 10% prodotto con incentivi. Degli oltre 11 miliardi approssimativamente la metà sono relativi a operatori italiani – ha commentato Marco Andreassi di A.T. Kearney e relatore all’Italian PV Summit -. Anche nelle fasi a monte della filiera gli operatori italiani sono presenti con un miliardo di euro di moduli e oltre un miliardo di euro per gli inverter.

Gli inverter – aggiunge Andreassi – sono la vera eccellenza italiana sulla filiera”. L’internazionalizzazione vale già oggi il 10% del fatturato, secondo quanto emerge dalla ricerca condotta da A.T. Kearney, mentre la ricerca e lo sviluppo incide per l’1,7% del fatturato del 40% degli operatori. “Innovazione, internazionalizzazione e consolidamento rappresentano ancora le sfide del futuro”, ha concluso Marco Andreassi.

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